Morte e terrore negli attentati in Francia, Kuwait e Tunisia
Ondata di attacchi terroristici, tutti presumibilmente di matrice islamista. In Francia, un attentato compiuto in un sito di gas industriale vicino Lione ha fatto un morto e due feriti lievi. Sul posto sono stati ritrovati un corpo decapitato e brandelli di tessuto con iscrizioni in arabo. A Kuwait City, un kamikaze si è fatto saltare in aria in una moschea sciita, durante le preghiere del venerdì: nell’attentato rivendicato dall’Isis sono morte 25 persone e ne sono rimaste ferite 200. Infine in Tunisia, due resort sulla spiaggia di Sousse sono finiti nel mirino di almeno due terroristi. I morti sono almeno 37, la gran parte turisti.
È stata una giornata di terrore, dunque. Poco prima delle 10, in Francia, un uomo, forse accompagnato da un complice, si è presentato all’ingresso di un impianto di gas industriale, l’Air Products a Saint-Quentin-Fallavier: è a bordo di un’auto, forza l’ingresso e, con un drappo islamista in mano, fa saltare in aria bombole di gas, provocando un’enorme deflagrazione. Una quarantina di dipendenti vengono evacuati. Le forze di sicurezza fermano un uomo vicino al movimento salafita, ma di cui non risultavano contatti con terroristi. Si chiama Yassine Sali e pur, conosciuto dai servizi antiterrorismo, è senza precedenti penali: ha detto di appartenere all’Isis. Le forze di sicurezza hanno fermato anche una seconda persona. La vittima dell’esplosione, di cui ancora non sono state rivelate le generalità, era un manager di una società di trasporti, nel complesso industriale per una consegna. Non è chiaro ancora se il corpo decapitato sia stato trasportato sul posto, ma la testa è stata ritrovata a qualche decina di metri dal cadavere. Hollande, precipitosamente rientrato a Parigi ad Bruxelles, ha convocato il Consiglio di Difesa invitato a «non cedere alla paura».
Nel frattempo, a metà mattinata, a Kuwait City, un’esplosione ha fatto 25 vittime nella moschea sciita dell’Imam al Sadiq, durante la preghiera del venerdì: il kamikaze aveva una cintura esplosiva e si è fatto saltare in aria al grido di «Allah è grande». L’Isis ha rivendicato la responsabilità dell’attacco. Le autorità kuwaitiane non hanno ancora precisato il numero delle vittime, ma secondo fonti mediche ci sono almeno 25 morti e 200 feriti.
In Tunisia, a Sousse, sulla costa centro-orientale, sono stati attaccati due alberghi frequentati soprattutto da europei: sono morte almeno 37 persone, tra cui diversi turisti e l’attentatore. Secondo le autorità, l’assalto è stato condotto da almeno due terroristi, uno dei quali, armato di kalashnikov, è stato ucciso dalle forze di polizia in uno scontro a fuoco avvenuto sulla spiaggia. È caccia al secondo. Gli hotel finiti nel mirino sono l’Hotel Riu Imperial e il Port el Kantaoui. I turisti terrorizzati hanno raccontato di essersi barricati per sfuggire alla furia jihadista. Al momento nessun gruppo ha rivendicato l’attacco, tuttavia nei giorni scorsi lo Stato islamico aveva lanciato un appello ad aumentare gli attentati nel mese di Ramadan.
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