Italia e Estero

Moratti, il dopo-dimissioni: il centrodestra serra le fila, la sinistra va all’attacco

Rolfi (Lega) e Alberti (M5s): «Pura ambizione personale». Girelli (Pd): «Ecco il fallimento della destra»
Letizia Moratti - Foto Ansa/Matteo Bazzi © www.giornaledibrescia.it
Letizia Moratti - Foto Ansa/Matteo Bazzi © www.giornaledibrescia.it
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Il mantra del centrodestra in queste ore è riassunto nell’espressione: «Ce l’aspettavamo, era nell’aria». A confermarlo sono i politici bresciani in Regione, come l’assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi (Lega): «La discussione era in corso da mesi, ma sorprende il modo e le motivazioni risibili della decisione di Moratti. La Regione non può far altro che applicare un decreto emanato dal governo.

Sorprende che si facciano prevalere ambizioni personali ad un incarico istituzionale in un periodo storico complicato: questo non è corretto nei confronti dei lombardi». L’ambizione a cui si riferisce Rolfi è la discesa in campo come aspirante presidente della Lombardia il prossimo anno: «Nei mesi scorsi si è autocandidata e ha prodotto sondaggi che certificano un consenso straripante nei suoi confronti, lo misureremo alle urne» conclude Rolfi con un ghigno.

Anche la consigliera Simona Tironi (Forza Italia) parla di clima teso palese: «I rapporti erano ormai incrinati, dunque non sorprende questa scelta». Tironi, però, non ha dubbi sulla tenuta del centrodestra già nel day after l’annuncio: «Il centrodestra ha dimostrato di essere compatto e continuerà ad esserlo in questa delicata fase storica».

Da Forza Italia, però, si pone l’attenzione più sull’arrivo di Guido Bertolaso come nuovo assessore al Welfare lombardo che sull’addio di Moratti. «È un professionista di alto livello che non ha certo bisogno di presentazioni - fa sapere il sottosegretario ai Rapporti con le delegazioni internazionali Gabriele Barucco -. In veste di consulente della sanità lombarda e coordinatore della campagna vaccinale, ha svolto un ruolo determinante per la realizzazione dell’ospedale in fiera e per la gestione dell’emergenza pandemica. La sanità lombarda sarà in ottime mani».

Sulla stessa scia la consigliera Claudia Carzeri, che parla di «innesto di grande spessore e di altissimo livello. Una persona che ha già mostrato a più riprese le sue qualità professionali e gestionali, anteponendo sempre i fatti alle parole», oltre a ribadire la «piena convinzione e condivisione della scelta compiuta del presidente Fontana».

La bresciana Viviana Beccalossi, presidente del gruppo Misto in Consiglio regionale, dice: «Le dimissioni di Letizia Moratti e la nomina come assessore al Welfare di Guido Bertolaso sono due ottime notizie. Viene fatta chiarezza su un quadro politico che, come denuncio da settimane, si era fatto imbarazzante. Inoltre, non sfugge a nessuno che proprio Bertolaso sia stato il vero protagonista della campagna vaccinale».

Nel centrosinistra

Dall’altra parte della barricata, l’interpretazione delle dimissioni cambia. Se il consigliere regionale uscente, on. Gian Antonio Girelli (Pd) parla di «decisione che certifica il fallimento della sanità lombarda e del centrodestra» ma dice anche che «la probabile candidatura di Moratti non può lasciarci indifferenti, deve far riflettere su come mettere a punto e in fretta una proposta alternativa di qualità con chi ci sta», il sindaco di Brescia Emilio Del Bono papabile candidato in Lombardia, attacca: «Le dimissioni certificano il fallimento del governo del centrodestra regionale.

Infatti, la sostituzione di Gallera come assessore inadeguato con la Moratti si conclude con dichiarazioni durissime e amarissime che dicono che sulla sanità territoriale la Regione non è stata in grado i di fare passi avanti. Per i lombardi sono pessime notizie».

Altrettanto duro Ferdinando Alberti (M5s), che nella sua interpretazione trova una convergenza coi colleghi di centrodestra: «Se ne va sbattendo la porta con delle motivazioni a cui solo uno stolto può credere. La verità è che vuole fare la presidente di Regione e il semplice ruolo di assessore le sta stretto». Chi invece mette addirittura in guardia affinché «nessuno si azzardi anche solo a pensare di proporla come candidata presidente del centrosinistra» è Luca Trentini, coordinatore bresciano di Sinistra italiana.

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