Montichiari: nella battaglia dei cieli scoppia la pace
C’era una volta la battaglia dei cieli. Ora però sembra essere scoppiata la pace tra le società che gestiscono gli aeroporti di Venezia, Verona, Brescia e Bergamo. Una nuova – l’ennesima – pagina che si aggiunge all’infinita storia del D’Annunzio, protagonista involontario di questo capitolo che ha visto le società titolari di concessioni – Save, Catullo e Sacbo – impegnate in una battaglia legale sfilata nelle aule di Tar e Consiglio di Stato. Oggetto della contesa la concessione quarantennale per la gestione dello scalo monteclarense, affidata alla veronese Catullo – partecipata dalla venenziana Save – e contestata dalla orobica Sacbo.
Per i bergamaschi il vulnus stava nell’assenza di una assegnazione per gara che appunto rivendicavano. Il Consiglio di Stato al riguardo nel suo pronunciamento rimandava alla Corte di giustizia europea la questione, sollevandone una di carattere generale, che di fatto avrebbe potuto portare alla ridiscussione con gara a visibilità europea di tutte le concessioni attualmente in atto. Comprese quelle di Venezia, Verona e Bergamo. Una eventualità paventata da tutti gli attori in campo, che proprio per evitare lo spettro della revoca della gestione dei rispettivi scali hanno deciso di comune intesa di rimettere ogni contenzioso legale pendente, tanto in sede amministrativa quanto davanti al tribunale ordinario di Milano.
Pace fatta, insomma, nella convinzione che questo consentirà di scongiurare un intervento della Corte di giustizia europea. In attesa di capire che cosa potrà assicurarsi, in termini di traffico – merci o passeggeri che sia – lo scalo bresciano nel mutato scenario.
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