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Mondo della danza in lutto: è morta Carla Fracci

In mattinata il tam tam sulle sue condizioni di salute aveva destato molte preoccupazioni. L’étoile della Scala aveva 84 anni
  • Alcune immagini di Carla Fracci
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Carla Fracci è morta a causa di un tumore che l'aveva colpita già da tempo, avrebbe compiuto 85 anni il prossimo 20 agosto. In mattinata il tam tam sulle sue condizioni di salute aveva destato molte preoccupazioni. 

La regina della danza italiana, nata nel 1936 a Milano, nel capoluogo lombardo ha costruito la parte centrale della sua carriera studiando nella scuola di ballo della Scala, di cui poi è diventata étoile.

Figlia di un tramviere comincia a danzare a 10 anni alla scuola della Scala e ha tra i maestri Vera Volkova, diplomandosi nel 1954 e diventando, seguiti alcuni stage internazionali, prima ballerina tre anni dopo. Eppure l'inizio fu «per caso», su suggerimento di una coppia di amici dei genitori, che avevano un parente orchestrale appunto alla Scala di Milano. All'inizio - raccontava in occasione del suo ottantesimo compleanno - «non capivo il senso degli esercizi ripetuti, del sacrificio, dell'impegno totale mentale e fisico sino al dito mignolo» riferendosi al giorno in cui, affascinata dalla danza di Margot Fonteyn, vide in una pausa il coreografo avvicinarsi e correggerle la posizione appunto del dito mignolo.

Fino agli anni '70 danza con varie compagnie straniere, dal London Festival Ballet al Royal Ballet, dallo Stuttgart Ballet al Royal Swedish Ballet, è stata dal 1967 artista ospite dell'American Ballet Theatre. Dagli anni '80 dirige il corpo di ballo del San Carlo, poi dell'Arena di Verona, infine dell'Opera di Roma, dove è rimasta sino al 2010, fedele anche alla amata attività didattica, di attenzione alle giovani leve.

La sua notorietà artistica si lega principalmente alle interpretazioni di ruoli romantici come Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini e soprattutto Giselle, cui ha dato una moderna impronta personale, con i capelli sciolti e un leggerissimo tutù, danzandola con compagni di gran fama, anche se è quella con Erik Bruhn a essere rimasta indimenticabile, tanto che nel 1969 ne venne realizzato un film. Al suo fianco grandi partner sono stati Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Amedeo Amodio, Paolo Bortoluzzi. Una fama sempre crescente, una grande popolarità sempre viva. Non è un caso che a lei dedicò una poesia Eugenio Montale, «La danzatrice stanca». 

Al teatro è rimasta (con qualche alto e basso) sempre legata, tanto che il 28 e 29 gennaio scorso aveva tenuto una masterclass con i protagonisti del balletto Giselle andata in streaming sui profili della Scala e disponibile anche su Raiplay. 

Stasera su Teletutto alle 21,20 omaggio alla Fracci: verrà riporoposto lil suo intervento del 2006 al Premio Gandovere nel quale racconta la sua vita.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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