Italia e Estero

Minacce a industriali: «Dove non arriva il Covid arriviamo noi»

I proiettili indirizzati al presidente di Confindustria Lombardia, Bonometti, e al collega Scaglia, hanno la firma dei Nuclei proletari lombardi
L'imprenditore bresciano Marco Bonometti - Foto New Reporter Zanardelli © www.giornaledibrescia.it
L'imprenditore bresciano Marco Bonometti - Foto New Reporter Zanardelli © www.giornaledibrescia.it
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Hanno la stessa firma, quella dei Nuclei proletari lombardi, le lettere minatorie indirizzate al presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti e al presidente degli industriali di Bergamo Stefano Scaglia, finiti entrambi sotto scorta. 

«Questo - è il messaggio con proiettile a Bonometti oggi riportato dall'Eco di Bergamo - è per te o qualcuno della tua famiglia. Qui non si scherza. Una bara in più non si nega a nessuno». Simile il messaggio rivolto a Scaglia (recapitato alla sede dell'Eco) con un riferimento esplicito al coronavirus: «Una bara in più non si nega a nessuno. Mai. O lui o un suo familiare. Sempre. Solo questo potrà ridare dignità a chi è morto sul lavoro. Dove non arriva il Covid arriviamo noi». 

Gli agenti della digos di Bergamo (l'inchiesta è affidata al pm di Brescia Caty Bressanelli) stanno esaminando tutte le minacce apparse su Facebook, su cui lo stesso Scaglia aveva presentato un esposto nelle scorse settimane.  

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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