Migranti stremati e senza acqua, la Alex forza il blocco
Stremati, senza acqua, disidratati, a bordo di un veliero con servizi igienici inservibili: questa la situazione a bordo della Alex, imbarcazione ferma per ore in acque internazionali con a bordo 41 persone tutte provenienti dalla Libia. Il veliero è entrato nel pomeriggio nel porto di Lampedusa, forzando il blocco posto dall'Italia. C'è chi, all'attracco, ha pianto, stremato dall'ansia, dal caldo e dall'attesa.
«I rifornimenti di acqua sono terminati, i bagni inservibili. La situazione è al collasso e l'unica scelta possibile per la sopravvivenza è quella di forzare il blocco», hanno detto gli operatori della Ong Mediterranea Saving Humans, protagonisti per tutta la giornata di un nuovo, estenuante braccio di ferro con il vicepremier Matteo Salvini che fino all'ultimo ha tentato di impedire l'ingresso dell'imbarcazione nel porto italiano. «Non avevamo altra scelta. Siamo stremati ma felici di aver portato in salvo queste persone. Non ci sono porti chiusi per l'umanità», ha esclamato Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea Saving Humans, all'attracco dell'imbarcazione. Dove nel corso delle ore precedenti era stata montata una sorta di tendopoli per tentare di riparare dal sole i migranti, alcuni dei quali sono minori non accompagnati.
Sono 13 le persone fatte sbarcare ieri, nuclei familiari, donne incinte e un bambino di 11 anni, «non è stato facilissimo portarlo via, era spaventato», raccontano gli operatori. Mentre l'equipaggio conferma: «le persone sono stremate, lo siamo noi, figuratevi loro. Vengono tutti dalla Libia: ci hanno detto 'meglio 10 giorni qui che uno in Libia grazie per averci portato fuori dall'infernò». Ma anche quanto il veliero è attraccato a Lampedusa le tribolazioni per i migranti non sono terminate, il ministro dell'Interno Salvini non ha autorizzato lo sbarco delle persone a bordo.
«Chiediamo dell'acqua potabile e la presenza immediata di un medico a bordo perché c'è una emergenza sanitaria. Ci sono casi di scabbia e persone che devono andare subito in bagno», ha detto Erasmo Palazzotto, parlamentare di Leu e capo missione di Mediterranea Saving Humans, conversando in banchina con un funzionario. La situazione difficile è stata confermata dalla Ong: «Siamo in una situazione surreale. Ci sono persone che rischiano di svenire e che devono andare in bagno, i nostri servizi igienici sono inservibili e nessuno ci dice cosa fare. Questo è un sequestro di persona, non è più uno Stato di diritto. Devono farci sbarcare», ha lamentato la portavoce di Mediterranea.
«Io credo che li accompagneranno in un altro porto: se li dovevano sbarcare qui lo avrebbero già fatto», è l'opinione di Franco Zavatti della Cgil di Modena presente all'attracco del veliero a Lampedusa. «Sono accatastati l'uno sull'altro, ci sono molte forze dell'ordine ma al momento non accade nulla», ha raccontato il sindacalista. Nel frattempo al porto sono arrivati gruppetti della Lega che sventolano bandiere e inneggiano slogan: «andate via», gridano rivolti a chi è sull'imbarcazione. Contro di loro, una ventina tra lampedusani e turisti che se la prendono con quelli della Lega: «Vi abbiamo accolto noi solo pochi anni fa, voi ora negate l'accoglienza a queste povere persone, vergogna».
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