Mare Jonio: sbarcati bambini, donne e malati
Sì allo sbarco dei bambini dalla Mare Jonio, assieme alle donne e alle persone malate. L’odissea dei 22 piccoli naufraghi a bordo della ribattezzata «nave dei bambini» - tutti sotto i dieci anni di età, tra cui alcuni neonati - volge al termine.
A dare il suo ok, uno degli ultimi provvedimenti da ministro, è stato Salvini, che però ha confermato il divieto di ingresso e sbarco all’imbarcazione della ong Mediterranea, che - spiegano dal Viminale - «non rispetta le leggi e in modo preordinato provoca lo stato di necessità a bordo per sbarcare in Italia». La nave, che resta in acque internazionali ha salvato complessivamente 99 migranti e, oltre ai 22 bimbi, anche 16 minori non accompagnati.
A firmare il divieto di sbarco erano stati anche i ministri Toninelli e Trenta. Ma è stata proprio quest’ultima a sottolineare «il sacrosanto diritto di bambini, donne in gravidanza, ammalati o persone in difficoltà di essere soccorsi e poter sbarcare, perché a fianco del decreto Sicurezza sono vigenti, per fortuna, norme che lo impongono».
Ma dalla Mare Jonio continuano gli appelli affinché sia concesso alla nave un porto sicuro e il riparo sotto costa, visto il maltempo al largo, che provoca ondate e mare grosso. L’evacuazione in effetti è avvenuta in serata, quando la nave che si trova a 12 miglia dal porto di Lampedusa è stata raggiunta dai mezzi della capitaneria di porto o della Guardia di finanza. Sono stati sbarcati bambini, donne incinte e i naufraghi più vulnerabili.
Ma in 34 sono rimasti a bordo tra le onde e ora l’equipaggio che ha fornito alla capitaneria di porto una lista dei naufraghi a bordo ha chiesto che anche questi possano scendere a terra perché a bordo la situazione resta precaria come ribadisce il personale medico sulla nave.
E tra il personale medico a bordo c’è anche la bresciana Donatella Albini che ieri ha scritto al presidente dell’Ordine dei Medici di Brescia, Ottavio di Stefano. «Tra i tanti bambini sulla Mare Jonio, 5 sono intorno all’anno e 13 sono minori soli, tra cui un bambino di 9 anni, che da quando è salito dorme e non mangia». Donatella Albini, che mercoledì ha visitato tutti i passeggeri e firmato un report sanitario che denuncia una «situazione sanitaria drammatica».
«È necessario sbarcare e avere cura di tutti e di tutte - scrive la ginecologa bresciana - con strumenti e in luoghi adatti, ma soprattutto nel rispetto della dignità umana, come ci impone il nostro codice deontologico».
Il Viminale ha disposto lo sbarco di donne e bambini ma per i medici non basta. «Stanno male perché sono malati? Anche, - commenta Di Stefano - ma stanno male perché sono lì. Punto. Dalle parole di Donatella emerge una sofferta richiesta di aiuto: qui stanno male tutti per quello che hanno passato e stanno passando, indipendentemente dalla nosografia delle malattie che consentano lo sbarco per motivi di salute. Da sempre ci hanno insegnato che dobbiamo curare le donne e gli uomini e non le malattie».
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