Italia e Estero

Lorenzin: «Niente proroga per i vaccini»

Il 10 marzo scadono i termini per mettere in regola i bambini che non hanno completato l'iter vaccinale
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Nessuna proroga per la vaccinazione dei bambini iscritti a scuola. A un mese esatto dalla scadenza, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ribadisce con fermezza la posizione del Governo: entro il 10 marzo bisognerà procedere con le vaccinazioni degli iscritti alla scuola dell'obbligo. I genitori che non lo faranno saranno soggetti a sanzione, così come previsto dalla legge.
L'argomento vaccini è stato affrontato a margine di un incontro elettorale a Trieste, dove il ministro ha presentato la lista «Civica Popolare». «I genitori con figli iscritti alle scuole dell'obbligo che hanno deciso di non vaccinare i propri figli - ha detto Lorenzin all'Ansa - pagheranno la sanzione» prevista dalla legge.

«Spero - ha aggiunto - che siano veramente pochi, perché mettono a rischio in modo serio la salute dei loro figli e degli altri ragazzi che frequentano la scuola». Pensiamo, ad esempio, ha aggiunto «a tutti i bravi ragazzi che possono avere delle malattie o essere immunodepressi e quindi non vaccinati». Diverso il discorso per i bambini da zero a sei anni - ha sottolineato - per i quali rimane la «pena dell'inammissibilità a scuola» nel caso in cui non siano vaccinati. «La legge tuttavia prevede che», ha precisato il ministro, se c'è una prenotazione per la vaccinazione dopo il 10 marzo, «basterà che i genitori presentino copia della prenotazione».
Intanto nelle regioni si procede con le immunizzazioni dei bambini. In Veneto, ad esempio - secondo il report sull'attività vaccinale diffuso oggi - nel 2017 l'adesione nella fascia d'età tra 2 e 16 anni è continuata a crescere. Un trend che - precisa il report - ha registrato una crescita sia prima che dopo l'obbligo disposto dalla legge 11: in generale, i bambini e ragazzi tra 2 e 16 anni (circa 680.000) hanno raggiunto il 95,5% di copertura per 3 dosi di poliomielite (rappresentativi anche per i vaccini per polio, difterite, tetano, pertosse, epatite B, emofilo) e il 94,7% di copertura per una dose di morbillo (rappresentativa anche per la parotite e la rosolia).

Il Veneto aveva fatto ricorso (poi respinto) alla Consulta contro l'obbligo vaccinale per l'iscrizione alle scuole. Diverso il caso dell'Emilia Romagna, che poco più di un anno fa aveva approvato una legge regionale per introdurre l'obbligo vaccinale. Qui la copertura ha raggiunto un valore pari al 97,1% per l'immunizzazione contro difterite, tetano, poliomelite e epatite B dei bimbi nati nel 2016. Superati i dati riferiti al 2015, con una copertura del 94,4%.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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