Le forze dell'ordine italiane possono usare la pistola taser
Milano, Brindisi, Caserta, Catania, Padova e Reggio Emilia: sono le città italiane in cui parte la sperimentazione dell'uso della pistola taser, un acronimo che sta per «Thomas A Swift’s Electronic Rifle» (il fucile elettronico di Thomas Swift), dal nome del protagonista di un fumetto americano.
Agenti di polizia e carabinieri potranno dunque usare l'arma che rilascia una scarica elettrica di intensità regolare di cinque secondi. In che modo? Dal taser partono due freccette, collegate a un filo, in grado di colpire obiettivi fino a sette metri di distanza. L'arma ha a disposizione un colpo di riserva, nel caso in cui il primo andasse a vuoto.
Asssieme all'X2, questo il nome del modello scelto, le forze dell'ordine hanno in dotazione una telecamera a colori ad alta definizione che si accende automaticamente non appena viene tolta la sicura dell'arma, si legge nella circolare diramata dalla direzione anticrimine, in modo da controllarne l'operato.
La sperimentazione durerà da uno a tre mesi. Attraverso le scariche, la pistola taser blocca i muscoli della persona fermata nel caso in cui resista all'arresto o cerchi di aggredire agenti o persone. In sostanza, stordisce l'obiettivo, dando modo a poliziotti e militari di bloccarlo evitando colluttazioni fisiche.
Si tratta in ogni caso di uno strumento che può provocare danni muscolari e problemi cardiaci, arrivando a interferire con dispositivi medici come il pacemaker. A sostenerlo sulle pagine del Corriere della Sera, in seguito all'approvazione del decreto legge sugli stadi che dava il via libera all'uso del taser in Italia, nel 2014, era stato Francesco Romeo, direttore del reparto di Cardiologia al Policlico Tor Vergata di Roma. Il rischio più grave è che il taser causi un arresto cardiocircolatorio. Negli Stati Uniti, dove il taser è in dotazione da tempo, si sono contati 500 morti tra il 2001 e il 2012, come ha riportato uno studio di Amnesty International. La pericolosità di questo strumento, nonché l'opportunità o meno del suo impiego, è ad ogni modo oggetto di un dibattito ancora aperto anche nei Paesi in cui è già utilizzato. Nel mondo sono 107, tra i quali Germania, Inghilterra, Finlandia, Brasile o Canada.
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