La prima notte tra le macerie lasciate dal terremoto
Da una parte gli sfollati, migliaia tra Lazio e Marche, che hanno trascorso la prima notte dopo il terremoto nelle tende e negli spazi allestiti in questa fase di emergenza. Dall’altra le vittime, con i soccorritori impegnati tutta la notte per scavare tra le macerie per trovare ancora sopravvissuti, anche se il passare delle ore affievolisce la speranza.
E il passare delle ore restituisce la dimensione di un dramma di portata enorme, paragonato fin da subito a quanto avvenuto a L’Aquila. A maggior ragione ora che anche i numeri, purtroppo, avvicinano i due terremoti.
Amatrice nella notte era spettrale, con centinaia di persone che vi lavorano al freddo e nel buio completo. Il paese è diviso in due: a valle c’è la base operativa dove circolano ininterrottamente uomini e mezzi, mentre salendo verso la montagna si trovano soltanto le macerie delle frazioni devastate. A unificare tutto c’è il silenzio che avvolge il piccolo centro laziale. Era stato eletto tra i borghi più belli d’Italia, ora resta solo il cartello che ricorda il riconoscimento.
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