Italia e Estero

L'Ue ordina altri 300 milioni di dosi di vaccino Pfizer

Oms: «Nessun Paese è eccezionale e dovrebbe saltare la fila, mentre alcuni rimangono senza vaccino»
Un'infermiera prepara una dose di vaccino per la somministrazione - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Un'infermiera prepara una dose di vaccino per la somministrazione - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Vaccinare più europei il prima possibile. Nella lunga lotta al coronavirus questo adesso è l'obiettivo dell'Ue che a tal fine ha raddoppiato il suo ordine con Pfizer ed è arrivata ad un totale di 600 milioni di dosi di vaccino. È la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a dare l'annuncio, nell'ennesima giornata buia per l'Europa e il mondo con un'impennata di casi e vittime del Covid dalla Germania agli Stati Uniti. «Al momento abbiamo accesso a 300 milioni di dosi del vaccino Pfizer. La buona notizia è che ora abbiamo concordato di estendere il contratto e potremmo acquistare fino a 300 milioni di dosi aggiuntive», ha detto von der Leyen parlando con i giornalisti a Bruxelles.

Come il primo lotto, i nuovi 300 milioni di vaccini saranno suddivisi in base alla popolazione. All'Italia dovrebbe toccare una quota del 13,5%, pari a 40,5 milioni. Grazie agli ordini con Pfizer e Moderna, l'Unione europea si è assicurata una quantità di dosi in grado di vaccinare 380 milioni di europei, oltre l'80% della popolazione, ha sottolineato la presidente della Commissione annunciando che «altri vaccini seguiranno nelle settimane e mesi a venire». Sono in totale 6 i produttori di vaccini con cui Bruxelles ha firmato contratti: oltre a Pfizer-BioNTech e Moderna, gli unici per ora approvati dall'Ema che ne ha decretato un'efficacia al 90%, ci sono la svedese-britannica AstraZeneca, l'americana Johnson & Johnson, il duo franco-britannico Sanofi-GSK e la tedesca CureVac. È ancora in trattativa un’intesa con l'americana Novavax.

Dopo la polemiche per l'acquisto da parte della Germania di 30 milioni di dosi in più di vaccino Pfizer, von der Leyen ha voluto sottolineare che «l'unico contesto in cui si tengono i negoziati è quello dei 27 e a nessuno Stato membro è concesso di avere contratti in parallelo». Le trattative di Berlino, ha precisato, sono avvenute nella «cornice Ue giuridicamente vincolante». Su questo tema è intervenuto anche il direttore generale dell'Oms nel consueto briefing sulla pandemia. Tedros Adhanom Ghebreyesus ha chiesto ai Paesi di smettere di fare «accordi bilaterali» con le aziende produttrici. «Nessun Paese è eccezionale e dovrebbe saltare la fila, mentre alcuni rimangono senza vaccino», è stato il monito del direttore.

Quanti ai tempi di consegna dei vaccini nell'Ue, le prime 200 milioni di dosi della Pfizer saranno distribuite tutte entro settembre 2021, i 100 milioni di dosi aggiuntive e 75 milioni degli ultimi 300 milioni nel secondo trimestre del 2021. Se dal fronte vaccini arrivano notizie positive, ourworlddata.org calcola che nel mondo sono già state vaccinate 17 milioni di persone, sul campo è stata un'altra giornata funesta. La Germania e la Gran Bretagna, che ieri ha dato il via libera anche al vaccino Moderna, hanno registrato un nuovo record di vittime, rispettivamente 1.188 e 1.325, e un'impennata di casi nelle ultime 24 ore, 31.849 e 68.053. Picco di nuovi contagiati in Spagna, 25.456, il numero giornaliero più alto da metà ottobre. E le regioni di Madrid, Andalusia e Isole Baleari hanno annunciato nuove restrizioni. Record di vittime negli Stati Uniti, 4.000 morti nelle ultime 24 ore, mentre il Brasile ha superato la soglia dei 200.000 morti ed è ora il secondo Paese con più vittime dietro agli Usa.

Nel pieno di una seconda ondata molto più violenta della prima cambia rotta anche la Svezia, l'unico Paese al mondo che non ha imposto un lockdown contro la diffusione del Covid. Il parlamento di Stoccolma ha approvato una legge che consentirà al governo di chiudere negozi, centri commerciali o trasporti pubblici e di imporre limiti al numero di persone ammesse in determinati luoghi pubblici specifici e restrizioni alle riunioni pubbliche. 

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