L'ipotesi: super Green pass per entrare in azienda e sui mezzi
Il Green pass obbligatorio per i dipendenti statali, per tutte quelle categorie che lavorano nei luoghi dove è già richiesto e - forse - anche per gli autisti del trasporto pubblico locale e per i passeggeri. L’ultimo nodo sull’estensione del certificato verde - prevista con un nuovo decreto e con misure in vigore da ottobre - riguarda ora l’accesso al Tpl e il controllo del pass sui mezzi. Il tutto in attesa dell’incontro tra sindacati e imprese fissato per domani, quando Cgil, Cisl e Uil vedranno Confindustria e Confapi per discutere dell’obbligatorietà del lasciapassare per entrare nei luoghi di lavoro.
Con l’Italia senza cambi di colore per almeno una settimana (in giallo c’è la sola Sicilia, il resto della Penisola resta per ora in fascia bianca) l’obiettivo del Governo resta il raggiungimento entro fine settembre dell’80% della platea vaccinale immunizzata. Un dato importante che sembra ormai essere alla portata ma che potrebbe non significare l’immunità di gregge, per la quale mancherebbe ancora il completamento del ciclo vaccinale per almeno altri 7 milioni di persone. Per questo una misura efficace per alzare l’asticella, puntando all’85% di immunizzati tra gli over 12 ad ottobre, potrebbe essere proprio l’allargamento del certificato verde.
Al di là del confronto politico già in corso sull’argomento, restano però una serie di questioni da risolvere. Se è già obbligatorio mostrare il pass per salire su treni, aerei o pullman a lunga percorrenza, la nuova manovra governativa potrebbe inglobare bus, tram e metropolitane. Sul piano pratico, la misura potrebbe essere facilitata dal fatto che i controllori, bloccati per la pandemia allo scopo di evitare contatti diretti, stanno gradualmente tornando sui mezzi del trasporto locale, per verificare distanziamento e - almeno per ora - utilizzo delle mascherine. La questione degli accertamenti anti-Covid dovrà però essere ancora chiarita in tutti i suoi aspetti: già sulla verifica dei dispositivi di protezione da parte degli ispettori del Tpl è in corso una trattativa nazionale tra governo e sindacati, che al momento sono contrari.Intanto la road map avviata fin dal 6 agosto scorso - quando fu deciso l’obbligo per accedere nei ristoranti, bar e cinema - prosegue ed è quasi certo che i temi sull’allargamento del pass ad altri settori saranno discussi in una cabina di regia giovedì prossimo. Lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo le parole del premier Draghi di giovedì scorso, ha annunciato che nei «prossimi giorni» arriveranno «decisioni» per «una estensione del certificato ad altri ambiti della vita delle persone». A questo punto oltre agli autisti e ai passeggeri del tpl, ai camerieri, l’estensione potrebbe coinvolgere gli statali come va sostenendo da tempo il ministro Brunetta, che ieri al Forum Ambrosetti ha detto: «Quella del Green pass è una storia di successo italiano ed europeo. Si tratta adesso per l’Italia di completare questa storia di successo e quindi di estenderla a tutto il mondo del lavoro pubblico e privato».
Il ministro Speranza aveva aggiunto anche che non è preclusa la possibilità, nel caso «ve ne dovesse essere bisogno» di «poter anche utilizzare l’obbligo di vaccinazione, che già esiste per il personale sanitario e che la Costituzione consente con iniziativa legislativa e che noi riteniamo sia uno strumento a disposizione del Parlamento e del governo nel caso in cui ciò dovesse essere necessario». Un’ipotesi, quest’ultima, che sembra lasciare il passo a quella sull’obbligo del Green pass. Ma a condizionare le decisioni - oltre ai numeri sulle somministrazioni del vaccino - sarà l’impatto della prossima ondata autunnale del virus all’orizzonte.
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