Italia e Estero

L'immunologo Santin: «La plasmaterapia è immediata e sicura»

Emergenza Covid: in Regione Lombardia il punto con l'oncologo e immunologo bresciano che lavora a Yale
Una sacca di plasma - Foto © www.giornaledibrescia.it
Una sacca di plasma - Foto © www.giornaledibrescia.it
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L'Irccs San Matteo di Pavia e l'ospedale Carlo Poma di Mantova «sono stati pionieri in Italia di questo trattamento. I dati del protocollo del dottor Perotti e del dottor De Donno non sono ancora stati pubblicati, ma so che è stata anticipata una riduzione della mortalità dal 16 al 6 per cento, che è una cosa splendida, meravigliosa. Quindi auspico che questa terapia, come in America, possa essere resa disponibile immediatamente in tutti gli ospedali italiani che trattano pazienti Covid con forme gravi della patologia».

A dirlo è stato l'oncologo e immunologo bresciano Alessandro Santin, a capo del Disease Aligned Research Team Cancer Center Yale University, durante un approfondimento di Lombardia Notizie Online dedicato alla terapia del plasma iperimmune.

Negli Stati Uniti, ha spiegato Santin, la cura al plasma è in atto in circa 2500 ospedali su base compassionevole, cioè su pazienti con forme molto severe della malattia, ed è stato approvato e supportato dalla Food and Drug Administration e dal Governo americano.

«Crediamo molto in questa terapia. Nelle ultime 6 settimane - ha evidenziato lo scienziato - abbiamo trattato circa 15mila pazienti con il plasma iperimmune ottenuto dai pazienti convalescenti» e «posso anticipare come l'infusione del plasma sui primi 5mila pazienti si è rilevata essere sicura: gli effetti collaterali si sono visti in meno dell'1%. Adesso stiamo investigando quello che noi abbiamo ipotizzato, cioè che questa terapia abbassi la mortalità. I dati preliminari ci inducono a pensare che questo sia vero».

Per Santin «bisogna capire il momento storico: al momento non abbiamo vaccini, non abbiamo terapie mirate antivirali efficaci. Di conseguenza siamo in una situazione di emergenza e l'immunizzazione passiva, cioè l'utilizzo del plasma dei pazienti convalescenti, ricco di anticorpi neutralizzanti contro il coronavirus rappresenta una terapia che possiamo utilizzare in maniera immediata nei pazienti che sviluppano le forme gravi».  

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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