Italia e Estero

L'Europa si mobilita per la ricerca di un vaccino contro il Covid

L'obiettivo è costituire un fronte comune europeo. In tutto il mondo sono 136 i candidati vaccini, di cui 8 in fase di sperimentazione 2 o 3
Mani che si stringono in ospedale - Foto Ansa/Epa © www.giornaledibrescia.it
Mani che si stringono in ospedale - Foto Ansa/Epa © www.giornaledibrescia.it
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Il mondo intero è mobilitato per la ricerca di un vaccino anti-Covid ed aumenta il numero di quelli che si apprestano ad essere sperimentati sull'uomo, mentre cresce l'impegno economico internazionale. L'ultima buona notizia arriva dalla Banca europea degli investimenti (Bei) e dall'impresa tedesca BioNtech, che hanno firmato un accordo di finanziamento da cento milioni di euro a sostegno del programma di vaccini anti Covid-19 chiamato Bnt16

Si tratta di uno dei più ampi programmi di sviluppo a livello globale, con quattro candidati vaccini testati in parallelo. Il finanziamento della Bei è sostenuto sia da Horizon2020 che dal Fondo europeo per gli investimenti strategici. L'iniziativa è «un concreto passo in avanti verso il nostro obiettivo di ottenere un vaccino e garantirne l'accesso a tutti», ha commentato la commissaria Ue all'innovazione e ricerca Mariya Gabriel. 

Nella corsa mondiale, si mostra ottimista il presidente Usa Donald Trump, che si dice convito che «avremo presto un vaccino e una cura», mentre il governatore dello stato brasiliano di San Paolo, Joao Doria, ha annunciato l'inizio della sperimentazione di un vaccino contro il coronavirus in collaborazione con un'azienda cinese. 

Che il vaccino sia l'obiettivo cruciale lo ribadisce anche il ministro della Salute Roberto Speranza: «La prudenza resta, per me, la regola fondamentale perché non saremo definitivamente sicuri senza il vaccino che è lo strumento principe - ha affermato nella informativa a Senato e Camera - per sconfiggere definitivamente questa pandemia». Della stessa opinione il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. 

Al momento, secondo i dati dell'Oms, sono 136 i candidati vaccini allo studio dei quali 8 sono in fase di sperimentazione 2 o 3. A questi si aggiunge quello della multinazionale Johnson & Johnson, che ha annunciato oggi l'accelerazione degli studi clinici sull'uomo del suo candidato vaccino (Ad26.COV2-S). L'inizio della sperimentazione di fase 2, inizialmente previsto per settembre, è ora atteso per la seconda metà di luglio su 1.045 volontari sani in Usa e Belgio. Ciò si deve agli importanti risultati ottenuti in fase preclinica. L'obiettivo, afferma Johnson & Johnson, è di «provvedere alla fornitura a livello globale di più di 1 mld di dosi entro la fine del 2021». 

Il problema sullo sfondo resta però quello di garantire un approvvigionamento adeguato per tutti i Paesi. Un obiettivo di cui l'Italia si è fatta portavoce costruendo una «alleanza di testa» con Germania, Olanda e Francia: «Non possiamo essere spettatori di un mercato dove si fronteggiano le grandi superpotenze. L'Europa, unita, ha la forza politica, economica e scientifica - ha sottolineato Speranza - per svolgere un ruolo da protagonista in questa battaglia». 

Insomma, il motto è «nessuno deve restare indietro», e per questo l'Europa si appresta a varare un patto con i produttori. Fare contratti anticipati con i produttori di vaccini in cambio dell'accesso garantito al diritto di acquisto di dosi per i paesi Ue è, infatti, l'idea per mettere l'Europa in pista nella corsa al vaccino e che sarà presentata oggi dalla Commissione europea alla teleconferenza dei ministri della Salute. Per realizzare questa strategia, l'esecutivo Ue vuole utilizzare lo strumento di sostegno all'emergenza varato per Covid-19: sul piatto c'è una dotazione iniziale di 2,7 miliardi di euro, ma le donazioni sono ancora aperte.

 

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