Italia e Estero

L'allarme sulla campagna di disinformazione sul Covid-19

Lo lancia il Copasir, dopo uno studio che rivela i meccanismi usati per destabilizzare, manipolare e diffondere sfiducia
Un ragazzo con uno smartphone - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Un ragazzo con uno smartphone - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Attori statuali, speculatori, gruppi industriali, think tank, professionisti della comunicazione. In tanti - a volte in modo coordinato - hanno approfittato della pandemia da Covid-19 per lanciare una massiccia campagna di disinformazione, anch'essa «virale», con l'obiettivo di destabilizzare, manipolare, incitare al sovvertimento dell'ordine sociale, diffondere sfiducia sulle misure per il contenimento del contagio e sulla cura. Tra i target c'è l'Italia, insieme alle democrazie occidentali, messe nel mirino da «regimi autocratici». 

Sono le conclusioni cui è giunto il Copasir che lo scorso 30 marzo aveva affidato al deputato dem Enrico Borghi il compito di svolgere un approfondimento sulla cosiddetta infodemia legata al coronavirus. L'analisi di Borghi, ha spiegato il presidente del Comitato, Raffaele Volpi, è motivo di «preoccupazione» per le tecniche utilizzate per rendere virali le fake news: falsi profili, troll, rilancio di post facebook, siti esteri che diffondono in modo coordinato su numerose piattaforme e account notizie fuorvianti, sono solo alcune, evidenzia Volpi, «delle forme dei fenomeni di disinformazione riconducibili al mondo del web, volti a creare sovraccarico informativo circa l'individuazione dei vaccini, i rimedi terapeutici e gli strumenti diagnostici efficaci a fronte del contagio da Covid-19». E il coronavirus, prosegue il presidente del Copasir, «rappresenta il palcoscenico perfetto che alcuni regimi autocratici aspettavano per mostrare una supposta - e non provata - maggiore efficienza e capacità, rispetto alle democrazie occidentali». 

Anche lo European External Action Service (Eeas) dell'Ue ha registrato a diffusione di fake news in varie lingue allo scopo di alimentare il panico ed ostacolare la comunicazione ufficiale europea. Nel suo ultimo rapporto l'Eeas parla di «campagne coordinate condotte negli Stati membri Ue e nelle regioni confinanti che promuovono informazioni sanitarie false e disinformazione riguardo all'Ue e ai suoi partner». Ed individua anche due Paesi da cui origina la disinformazione. «Fonti ufficiali sostenute dagli Stati di diversi governi, tra cui la Russia e, in minor misura, la Cina - osserva l'Agenzia - continuano a bersagliare ampiamente sia il pubblico dell'Ue sia il grande vicinato con interpretazioni complottistiche e disinformazione». E fornisce alcuni esempi, come il canale YouTube in tedesco finanziato dal Cremlino lascia intendere che la pandemia non c'è mai stata, o NewsFront (sito legato alla Russia) che dice che il Covid-19 permetterà di avere il controllo totale della popolazione attraverso la vaccinazione forzata e i chip. Tutte notizie che in rete hanno centinaia di migliaia, quando non milioni, di visualizzazioni

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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