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L'allarme degli 007: «Possibili attacchi dell'Isis a Kabul»

Lo riferiscono le intelligence di Usa, Gb e Germania: «C'è un afflusso di potenziali kamikaze in città»
Afghani che cercano di raggiungere l'aeroporto di Kabul - Foto Epa/Akhter Gulfam © www.giornaledibrescia.it
Afghani che cercano di raggiungere l'aeroporto di Kabul - Foto Epa/Akhter Gulfam © www.giornaledibrescia.it
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C'è un alto e «specifico» rischio di attacchi dell'Isis contro le operazioni di evacuazione all'aeroporto di Kabul condotte dagli occidentali. Lo riferiscono le intelligence di Usa, Gb e Germania citate dai media internazionali.

L'Isis nella regione ha attiva la costola «Provincia del Khorasan» (l'antico nome persiano del territorio che abbraccia anche l'odierno Afghanistan), nata anni fa in competizione con l'estensione asiatica di al Qaeda. Si temono in particolare attacchi suicidi contro militari e civili ancora imbrigliati nella ressa all'aeroporto. «C'è un afflusso di potenziali kamikaze in città», avvertono gli 007. 

Gli Usa, riporta la Cnn, credono che l'Isis-K, una branca dello Stato Islamico nemica giurata dei talebani, voglia creare caos all'aeroporto di Kabul e hanno un flusso di informazioni secondo cui ne hanno la capacità e starebbero pianificando attacchi multipli. Una fonte dell'antiterrorismo nella regione ha riferito all'emittente che alcune centinaia di membri dell'Isis-K potrebbero essere scappate dalle prigioni di Bagram e Pul-e-Charkhi, entrambe a est di Kabul e cadute nelle mani dei talebani poco prima che entrassero nella capitale afghana.

Secondo un dirigente del precedente governo afghano c'erano circa 5.000 detenuti nella base di Bagram quando gli Usa l'hanno lasciata in luglio, compresi membri dei talebani, di Al-Qaida e dell'Isis, insieme a criminali comuni. Dirigenti dell'intelligence Usa avevano riferito precedentemente sempre alla Cnn che i membri dell'Isis-K includono «un piccolo numero di veterani jihadisti dalla Siria e altri foreign fighters», aggiungendo che gli Stati Uniti hanno identificato da 10 a 15 dei loro massimi dirigenti operativi in Afghanistan.  

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