Italiani in fuga... dallʼItalia: via in 107mila in un anno
Nel 2015 le iscrizioni all'Aire (Anagrafe degli italiani residenti all'estero) sono state in tutto 189.699. Più della metà, 107.529, per espatrio. Il 69,2% di coloro che hanno fatto le valige (quasi 75mila persone) si è trasferito in Europa. È uno dei dati contenuti nell’Undicesimo «Rapporto Italiani nel Mondo 2016», presentato oggi a Roma.
In calo le partenze per l'America meridionale (-14,9% in un anno), mentre rimangono stabili quelle per l'America centro-settentrionale; 352 connazionali hanno scelto le altre aree continentali. I maschi espatriati sono oltre 60 mila (56,1%), i celibi e le nubili il 60,2%. La fascia 18-34 anni, quella dei Millennials, è la più rappresentativa (36,7%).
I giovani hanno una mobilità «in itinere», che - osserva il rapporto - «può modificarsi continuamente perché non si basa su un progetto migratorio già determinato ma su continue e sempre nuove opportunità incontrate». Seguono i 35-49enni (25,8%). I minori sono il 20,7% (di cui 13.807 mila hanno meno di 10 anni) mentre il 6,2% ha più di 65 anni (di questi 637 hanno più di 85 anni e 1.999 sono tra
i 75 e gli 84 anni). Tutte le classi di età hanno registrato un aumento delle partenze rispetto al 2014 tranne gli over 65 anni (da 7.205 a 6.572).
«Pur restando indiscutibilmente primaria l'origine meridionale dei flussi - si legge nel rapporto - si sta
progressivamente assistendo a un abbassamento dei valori percentuali del Sud a favore di quelli del Nord del Paese».
La Lombardia, con 20.088 partenze, è la prima regione in valore assoluto per partenze, seguita dal Veneto (10.374) che fa scendere la Sicilia (9.823) alla terza posizione (era seconda nel 2014). Al quarto posto il Lazio (8.436) e ancora Piemonte (8.199) ed Emilia Romagna (7.644).
Nel 2015 la Germania (16.568) è la meta preferita dagli italiani andati oltreconfine, a seguire, con una minima differenza, il Regno Unito (16.503) e poi, più distaccate, la Svizzera (11.441) e la Francia (10.728).
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