Italia zona rossa per Natale, primo sì dalle Regioni
I contorni del mini-lockdown di Natale sono ancora da definire in giornata in sede di confronto di governo ma intanto il duo Boccia-Speranza ha incassato questa mattina un sostanziale via libera delle Regioni all'ipotesi di un'Italia tutta «zona rossa» già a partire da questo weekend e fino alla fine delle festività. O quantomeno all'ineluttabilità di nuove misure restrittive, variamente declinate, per contenere la diffusione del coronavirus e scongiurare la terza ondata.
E se solo domani saranno formalizzati ai presidenti di Regioni, in una conferenza allargata anche ad Anci e Upi, i contenuti della stretta anticipata, di fatto il «giro di tavolo» - aperto dal ministro degli Affari Regionali e chiuso dal titolare della Salute - ha ricevuto il placet proprio dai governatori che quelle disposizioni saranno chiamati ad applicare. Pesano, anche, gli 846 decessi registrati ieri e gli affollamenti dello scorso weekend nelle vie dello shopping.
Tra i sì, spiccano quelli del governatore del Veneto Luca Zaia, la cui regione è tra quelle maggiormente colpite da questa seconda ondata, mentre il suo no ha ribadito anche oggi il presidente della Liguria Giovanni Toti: «Il Governo non può imporre alla Liguria la zona rossa».
Certo restano molti i nodi da sciogliere e differenti le ipotesi: dalla zona rossa ridotta a nove giorni, tra il weekend prossimo e quello del 2-3 gennaio assieme a Vigilia, Natale, Santo Stefano, 31 dicembre e primo dell'Anno. Per il resto, tutta Italia si tingerebbe di arancione, o almeno così caldeggerebbe il premier Giuseppe Conte.
Sul tavolo c'è però la questione «ristori», sollevata da più di un governatore a partire dal toscano Eugenio Giani che ha acceso i riflettori sugli ulteriori disagi soprattutto per albergatori e ristoratori che deriverebbero da un nuovo cambio di passo nella gestione della pandemia sotto Natale. Da ultimo, mozione della maggioranza sui divieti di spostamento fra Comuni: serve equità - è la posizione condivisa - fra quelli più piccoli e quelli maggiori.
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