Ipotesi lockdown, Ricciardi: «Spero Draghi recepisca»
«Credo che il ministro della Salute Roberto Speranza sia convinto di questa nuova fase, spero che il presidente del Consiglio Draghi recepisca e che il governo appoggi, ma dipende dal governo». Lo ha detto Walter Ricciardi, consigliere del ministro Speranza, a Che Tempo che fa su Rai3 nella serata di ieri, il giorno in cui le sue dichiarazioni sulla necessità di un nuovo lockdown, sia pur di breve durata, hanno suscitato apprensione, malumori e polemiche anche in seno alla variegata platea di partiti che sostengono il neonato governo Draghi.
«Ci siamo parlati - ha detto Ricciardi riferendosi al ministro della Salute - non si è pronunciato perché sono decisioni che deve prendere il governo e il presidente del Consiglio. Spero che il presidente del Consiglio recepisca e vada in questa direzione». La strategia del no-Covid, ha aggiunto, «ci consentirà di tornare alla normalità in mesi, non in anni». Ricciardi ha inoltre precisato di non avere «rapporti con il presidente del Consiglio, ma con Speranza».
Con il ministro «sono sempre stato in piena sintonia sul rigore delle misure, ma da settembre non siamo riusciti ad essere impattanti pienamente sulle decisioni del governo, soprattutto perché - ha concluso - il precedente presidente del Consiglio e alcuni ministri non erano d'accordo sull'adozione di misure così forti».La strategia sostenuta da Ricciardi prevede, parallelamente al lockdown più rigido, anche il rafforzamento del tracciamento e della campagna vaccinale.
Non è dato sapere per il momento quali siano le valutazioni in proposito di Draghi, alle prese con la stesura dell'intervento programmatico di mercoledì in Parlamento per la fiducia. Di certo non l'ha presa bene uno dei partiti che ha garantito sostegno al nuovo esecutivo e che vanta ministri freschi di nomina, vale a dire la Lega. «Prima di terrorizzare gli italiani, fai il favore di parlarne con il presidente del Consiglio» gli ha suggerito in diretta tv il leader della Lega, Matteo Salvini, ospite di Mezz'ora in più su Rai 3. «Non ci sta che un consigliere una domenica mattina si alzi e senza dire nulla al suo ministro o al presidente del Consiglio - ha aggiunto - parli di una chiusura totale. Io credo che la gente più lavora e meno parla e meglio è».
Intervento a gamba tesa al quale si è aggiunto quello di altri esponenti politici (come il presidente della Liguria e guida di Cambiamo! Giovanni Toti). Ricciardi non ha voluto però replicare: «Io faccio un altro lavoro» si è limitato ad aggiungere.
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