Italia e Estero

In Italia 5,2 casi per 100mila abitanti, il più basso in Europa

I casi per 100mila abitanti salgono a 8,4 in Germania, 12,6 nel Regno Unito, 19 in Francia, 25,3 in Croazia, 53,6 in Spagna, 75,1 in Romania
Turisti a Roma -  Foto © www.giornaledibrescia.it
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Per il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecd) in Italia ci sono 5,2 casi per 100mila abitanti, il più basso in Europa. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, nell'informativa al Senato sulle misure adottate dal governo per affrontare l'emergenza sanitaria legata al coronavirus.

«L'Italia - ha aggiunto - è messa meglio per la situazione epidemica e questo è un risultato di tutto il Servizio sanitario nazionale e sono stati resi possibili dal comportamento dei nostri concittadini. Nessuno aveva un manuale di istruzioni eppure le istituzioni repubblicane hanno retto. I dati ci dicono che stiamo molto meglio, ma non credo che la battaglia sia vinta e non possiamo ancora ritenerci al sicuro e dobbiamo tenere alta la guardia».

«Il 2,5% degli italiani ha incontrato il virus e maturato anticorpi secondo l'indagine sierologica appena conclusasi, ma il dato rilevante è la distinzione geografica. La regione più colpita è la Lombardia con il 7,5% mentre nessuna regione del sud raggiunge l'1%: questo dato ci dice che il rigore delle misure messe in campo ha consentito di fermare il virus nelle aree geografiche dove l'impatto è stato più duro».

I casi per 100mila abitanti salgono a 8,4 in Germania, 12,6 nel Regno Unito, 19 in Francia, 25,3 in Croazia, 53,6 in Spagna, 75,1 in Romania. «Da qualche settimana siamo in una fase di stabilità - ha detto Speranza -. Il virus circola, focolai ci sono ma il sistema di monitoriaggio e prevenzione ci mette in condizione di interventire tempestivamente. Occorre aumentare la nostra capacità di resilienza per isolare i focolai e i casi che si presentano per intervenire efficacemente come si sta facendo».

«Non esiste il rischio zero e il percorso di riapertura va continuato lungo una linea di prudenza e cautela che ci ha positivamente portato fin qui. Restano le 3 regole: mascherine, distanziamento e lavaggio delle mani. Queste dovranno perdurare per agosto e dopo: su queste tre regole essenziali per continuare con prudenza il percorso di riapertura e l'ordinanza dell'1 agosto le ripropone e le riporteremo nel prossimo Dpcm».

«Con la Commissione europea stiamo lavorando per chiudere contratti con tutte le altre case farmaceutiche che sono al lavoro sui vaccini anti-Covid, e proveremo nelle prossime ore a livello di commissione Ue a chiudere altri contratti» per l'approvvigionamento di un futuro vaccino.
Il ministro ha inoltre rilevato come in questa partita «l'Italia non sta a guardare ma è in prima linea» e «ci auguriamo che nel giro delle prossime settimane possano esserci ulteriori risultati positivi».

«Iss e ministero della Salute hanno completato un lungo lavoro sulle linee guida generali per la ripresa di ottobre. Ieri sono state trasmesse al Comitato tecnico scientifico e poi il documento sarà inviato alle Regioni e costituirà l'orizzonte con cui affrontare la fase della ripresa». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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