Italia e Estero

Il Papa alla Gmg: «Lavorate a un mondo che non accetta l'odio»

Messa finale in Polonia per la conclusione della Giornata Mondiale della Gioventù. L'appuntamento è per il 2019 a Panama
  • La Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia
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Nella grande distesa del Campus misericordiae, sotto uno splendido e caldo sole, Papa Francesco ha celebrato la Messa di chiusura della Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia, di fronte a oltre un milione e mezzo di giovani che qui hanno anche trascorso la notte attrezzati come da tradizione di sacco a pelo e stuoino. 

Tutto è comunque andato al meglio anche per i nostri oltre 1.800 ragazzi bresciani che hanno allestito veri e propri accampamenti.

La Giornata Mondiale della Gioventù sì e quindi conclusa: i ragazzi partiranno nel pomeriggio per rientrare verso Brescia. 

E Papa Francesco stamattina è tornato a chiedere i giovani di lavorare per un mondo che non vuole l'odio tra i popoli.

«Potranno giudicarvi dei sognatori perché credete in una nuova umanità, che non accetta l'odio tra i popoli, non vede i confini dei Paesi come delle barriere e custodisce le proprie tradizioni senza egoismi e risentimenti», ma «non scoraggiatevi: col vostro sorriso e con le vostre braccia aperte voi predicate speranza e siete una benedizione per l'unica famiglia umana». 

A Cracovia la città di cui Karol Wojtyla, «inventore delle Gmg», fu arcivescovo, il Papa si appella ai giovani del mondo perché siano costruttori di fraternità in un mondo frammentato, in una Europa spaventata dal terrorismo e dalla immigrazione, e in una Polonia che sembra non amare la multiculturalità. È un appello alla speranza, che tiene conto della forza e delle paure dei ragazzi, che si cala nel loro linguaggio e prima ancora nel loro mondo. 

Bergoglio è capace di una introspezione forte dei cuori giovani, e li conquista anche parlando di Sms e connessioni Internet, invitandoli a chattare con Cristo nella preghiera, e a fare del Vangelo il proprio «navigatore». 

«Il segreto della gioia - dice il Papa nell'omelia - è non spegnere la curiosità bella, ma mettersi in gioco, perché la vita non va chiusa in un cassetto. Davanti a Gesù non si può rimanere seduti con le braccia conserte, a lui, che ci dona la vita, non si può rispondere con un pensiero o con un semplice messaggino». 

Bergoglio esorta i giovani a non fermarsi «alla superficie delle cose e a «diffidare delle liturgie mondane dell'apparire, del maquillage dell'anima per sembrare migliori».

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