Il leghista Volpi verso la guida del Copasir
Finito nel tritacarne del Russiagate dopo le visite a Roma del ministro della Giustizia Usa, William Barr, per incontrare i vertici dell’intelligence, il premier Giuseppe Conte entra proprio nella nuova sede dei servizi a Piazza Dante, per elogiare gli 007 italiani, «comunità di valorosi professionisti che, garantendo la sicurezza del Paese, protegge quella sfera di interessi nazionali che unisce e non divide, nella quale tutti i cittadini debbono potersi riconoscere».
E, in attesa di riferire come promesso al Copasir, assicura: «Non è concepibile che l’intelligence si muova al di fuori del controllo parlamentare e dei compiti che il Governo le assegna». In serata poi da Palazzo Chigi alcune fonti chiariscono che «la ricostruzione riportata da alcuni giornali sull’incontro tra il ministro Barr e i vertici dell’Intelligence italiana, secondo cui alla base ci sarebbe la richiesta di informazioni da parte di questi ultimi alle autorità americane sui Servizi italiani, è totalmente priva di fondamento».
Oggi, intanto, il Comitato eleggerà il nuovo presidente. I leader dell’opposizione - cui spetta il posto - hanno trovato un candidato condiviso: il leghista bresciano Raffaele Volpi che si troverà a dover gestire subito questa delicata questione.
Al terzo mandato parlamentare, (oggi siede alla Camera) Volpi è stato sottosegretario alla difesa nei quattordici mesi di governo gialloverde, nella scorsa è stato membro della delgazione all’assemblea parlamentare della Nato. Negli anni, quindi, si è costruito una rete di rapporti a livello transatlantico, oltre ovviamente a ritagliarsi una posizione nella Lega salviniana per cui ha curato la nascita dei circoli Noi con Salvini nel Sud Italia. Il nome di Volpi è arrivato dopo un incontro tra i segretari di Lega e Fdi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni e l’ok di Silvio Berlusconi. Oggi la riunione per il voto, a scrutinio segreto. Per essere eletto è necessaria la maggioranza assoluta dei componenti. Se nessuno la ottiene, ballottaggio tra i due candidati che hanno avuto più voti. In caso di parità, eletto il più anziano di età. Una volta in carica presidente, vice e segretario, l’organismo deciderà il calendario dei lavori, dove troverà posto l’audizione di Conte e dei responsabili dei servizi.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato