Il caso Wte arriva in Europa sul tavolo della Commissione
Il caso Wte arriva in Europa. L’eurodeputata e portavoce nazionale di Europa Verde Eleonora Evi annuncia «di aver depositato un’interrogazione parlamentare a Bruxelles, affinché la Commissione europea valuti il mancato rispetto della direttiva che mira a prevenire l’inquinamento delle acque causato dai nitrati di origine agricola».
E aggiunge: «Inoltre ho anche chiesto come l’esecutivo europeo intenda garantire l’allineamento dello spargimento dei fanghi in agricoltura con le pratiche dell’economia circolare».
Le dichiarazioni di Evi arrivano pochi giorni dopo l’annuncio di chiusura delle indagini sulla vicenda dell’azienda bresciana, accusata di aver sparso su terreni agricoli 150mila tonnellate di fanghi contaminati da sostanze inquinanti.«È inammissibile quanto successo tra il 2018 e il 2019 - aggiunge l’eurodeputata -, con lo smaltimento che ha coinvolto non solo la Lombardia, che continua a vincere a mani basse il campionato delle regioni meno salutari, ma anche Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna».
Un sistema denunciato anche dalla sezione bresciana di Europa Verde, con il suo portavoce Salvatore Fierro che si augura «una punizione esemplare per i responsabili. Laddove si dovessero riscontrare profili penali che hanno rischiato di compromettere la salute dei cittadini, siamo pronti a costituirci parte civile in un eventuale procedimento giudiziario».
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