Italia e Estero

Il caos-spoglio: scrutatori «ostaggio» delle chiavette usb

Soprattutto a Milano in numerosi seggi sono stati segnalati i ritardi nelle verifica dei dati contenuti nelle chiavette
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«Siamo bloccati all'interno delle scuole», «siamo qui a caso»: è stata questa la protesta di diversi scrutatori che ieri hanno lavorato nei seggi della Lombardia dove si è usato il voto elettronico per il referendum sull'autonomia.
Dopo la fine di tutte le operazioni, infatti, hanno dovuto attendere di ricevere la conferma che la lettura delle penne usb, che contengono i dati di voto dei singoli tablet, fosse andata a buon fine.

In caso contrario, infatti, i digital assistants avrebbero ricavarli direttamente dalle memorie interne delle voting machine. «Non possiamo uscire e si prospetta che dovremo restare qui fino alle quattro o cinque del mattino» hanno spiegato da una scuola nella zona di Turro a Milano, convinti che «con il vecchio sistema in mezz'ora ce la saremmo cavata».

A due ore e mezza dalla chiusura delle urne, il presidente e gli scrutatori erano ancora bloccati all'interno delle sezioni «senza fare nulla». In una scuola di San Siro a Milano, i presidenti hanno anche minacciato di andarsene chiudendo i verbali con gli agenti della polizia locale che hanno prospettato loro una denuncia se avessero chiuso senza autorizzazione.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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