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I parrucchieri potranno aprire anche il lunedì e la domenica

Le linee guida dell'Inail: 2 metri tra postazioni, aree attesa all'esterno
Parrucchiere al lavoro - © www.giornaledibrescia.it
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«Al fine di garantire l'accessibilità ai servizi dopo un lungo periodo di chiusura e in considerazione delle misure da adottare per evitare il contagio, che verosimilmente ridurranno il numero di trattamenti in contemporanea - si legge nel documento - è opportuno prevedere la possibilità di permettere deroghe ai giorni di chiusura e consentire l'estensione degli orari di apertura dei locali».

Per razionalizzare gli spazi interni e consentire il distanziamento sociale, sottolineano inoltre gli esperti, bisognerà «favorire la realizzazione di aree di attesa» per i clienti «anche all'esterno dei locali, consentendo ove possibile l'occupazione del suolo pubblico in deroga». L'Inail indica poi tutta una serie di «misure organizzative generali»: si va dalla prenotazione obbligatoria (fase in cui vanno «predeterminati i tipi di trattamento richiesti») alle barriere di separazione tra le varie aree, dalla previsione di una distanza minima di almeno due metri tra le postazioni all'eliminazione di «riviste e ogni altro oggetto che possa essere di utilizzo promiscuo nel locale».

Dovrà inoltre essere presa la temperatura ai clienti, consegnata loro una «borsa/sacchetto individuale monouso per raccogliere gli effetti personali», privilegiare i pagamenti con bancomat e sistemi contactless. Sia per i clienti che per i dipendenti è ovviamente previsto l'obbligo di mascherina (per i lavoratori anche di guanti in nitrile e schermi facciali) e vanno utilizzati grembiuli e asciugamani monouso, così come bisogna sanificare le postazioni e gli strumenti dopo ogni trattamento e predisporre dei dispenser con soluzioni igienizzanti. Gli esperti entrano anche nei rapporti sociali tra cliente e titolare o dipendente del negozio.

È necessario, scrivono infatti, «privilegiare la conversazione con il cliente tramite lo specchio e svolgere le procedure rimanendo alle spalle del cliente in tutti i casi possibili». Un capitolo del documento tecnico è dedicato agli estetisti, settore dove già sono in uso «misure di prevenzione del rischio da agenti biologici».

Ma questo non basta: per i trattamenti del viso che richiedono l'uso di vapore, spiegano gli esperti, si dovranno prevedere operazioni alternative e in ogni caso potranno esser fatti solo in locali separati. Dovranno inoltre rimanere chiuse saune, bagno turco e vasche idromassaggio e vanno pulite e disinfettate tutte le superfici della cabina estetica ad ogni cambio di cliente. Per i lavoratori è previsto l'uso delle mascherine Ffp2 e ffp3 e non di quelle chirurgiche, oltre alle maschere protettive o visiere.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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