Italia e Estero

Green pass per scuola e trasporti, via libera al nuovo decreto

Arrivano le misure per far partire la scuola in presenza e sicurezza dal primo settembre
GREEN PASS, LE NUOVE REGOLE
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Dopo ristoranti, piscine, palestre, cinema, stadi e teatri, il governo approva il nuovo decreto che
rende obbligatorio l'uso del green pass per scuola, università e trasporti a lunga percorrenza. Il testo, 10 articoli, entra in vigore il giorno dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, dunque entro il 7 agosto.

 

 

Scuola

La conferenza stampa con il ministro Speranza
Al tempo stesso il governo ha stanziato per gli Enti locali altri 200 milioni, che si aggiungono ai 70 già previsti con il Dl Sostegni bis, per interventi di edilizia leggera, affitti e noleggi di nuovi spazi e aule.

Chiusura solo in casi eccezionali. Il punto centrale, che sta a cuore a tutti, è la ripresa del nuovo anno scolastico in presenza: la chisura sarà prevista solo in casi «eccezionali» di focolai o di rischio «particolarmente elevato» si legge nel documento che introduce il Green pass obbligatorio per tutto il personale della scuola e dell'università.

Dopo 5 giorni di assenza, al docente senza Green pass, sospensione e no stipendio. Un testo con misure stringenti, se è vero che prevede che il mancato rispetto delle disposizioni «è considerata assenza ingiustificata e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato».

Controlli e aule. I controlli spetteranno ai dirigenti scolastici. Sempre per quanto riguarda la scuola, il decreto raccomanda il rispetto del distanziamento di un metro, «salvo che le condizioni strutturali-logistiche degli edifici lo consentano» e ribadisce l'obbligo di mascherina per tutti gli studenti, ad eccezione dei bambini sotto i 6 anni e per chi ha patologie incompatibili con l'utilizzo. Il governo non esclude però che si possa stare in classe senza mascherina: per le classi di studenti «che abbiano tutti completato il ciclo vaccinale o abbiano un certificato di guarigione», i protocolli possono prevedere delle deroghe all'obbligo. Il decreto è invece molto restrittivo sulla possibilità di derogare alla presenza in classe degli studenti. I governatori potranno disporre la Dad solo per «specifiche aree del territorio o per singoli istituti...esclusivamente in zona rossa o arancione» e «in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all'insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus o di sue varianti nella popolazione scolastica».

Studenti universitari. L'obbligo della certificazione che varrà anche per gli studenti universitari, un'ipotesi che non era emersa nei giorni scorsi.

La reazione dei sindacati. Il Green pass per la scuola è una misura non osteggiata dai sindacati, ma neppure gradita: oltre l'80% del personale scolastico è già vaccinato e l'introduzione del Green pass non basterà, fanno notare le maggori sigle sindacali, a scongiurare la didattica a distanza se non verranno assunte altre iniziative, dall'organico aggiuntivo, alla previsione di classi con un numero inferiore di alunni.

Soprattutto il Green pass getterà sui dirigenti scolastici nuove incombenze: «penso, per esempio alla partita delle supplenze, bisognerà capire se i supplenti sono vaccinati o no o se hanno fatto un tampone di recente, rispettando al tempo stesso le graduatorie. Occorrerà aiutare le scuole in questa gestione o avranno complicazioni», ragiona il segretario della Flc Cgil Francesco Sinopoli.

Anche per lo Snals di Elvira Serafini, il Piano Scuola «scarica le responsabilità sugli istituti», dal momento che «prevede raccomandazioni ma poche indicazioni precise». C'è chi, come il coordinatore della Gilda Rino Di Meglio, ritiene «illogico fissare l'obbligo vaccinale per il personale scolastico ma non per la ben più folta platea studentesca, considerato che, al contrario dell'ambito sanitario, sono gli studenti a costituire un potenziale veicolo di contagio per gli insegnanti e non viceversa».

L'Anief si dice pronto allo sciopero sul Green pass; la Uil cerca soluzioni per i lavoratori fragili «che al momento sono scoperti e ci stanno rimettendo in termini di stipendio ridotto e rischio licenziamento», come fa notare il segretario Pino Turi. Tra le forze politiche prevale infine, con qualche mal di pancia, la convinzione che sia un bene imporre il Green pass al mondo della scuola, ma ora bisogna correre per preparare il rientro, esortano tutti. 

Trasporti 

Il Green pass sarà obbligatorio dal primo settembre per i trasporti a lunga percorrenza. È quanto il nuovo decreto sulla certificazione verde varato dal Consiglio dei ministri. Senza il documento sanitario non si potrà salire su navi e traghetti interregionali, con l'esclusione dello Stretto di Messina, e neanche sui treni Intercity e Alta Velocità, come anche sugli autobus che collegano più di due Regioni. L'obbligo non si applica ai soggetti esclusi o esenti dalla vaccinazione. Tutto questo scatta dal primo settembre al 31 dicembre.

Sport 

Il Consiglio dei Ministri ha accolto le richieste del mondo del calcio dando mandato al Dipartimento per lo Sport di dare le linee guida per la presenza effettiva del pubblico al 50% con modalità a scacchiera e con Green Pass all'interno degli impianti all'aperto. Fondamentale il lavoro del presidente Gravina e del Sottosegretario Vezzali per permettere ai tifosi di sedersi dunque un seggiolino si e uno no nonostante la minore distanza sociale tra una persona e l'altra (inizialmente prevista in un metro). Inoltre per i palazzetti al chiuso la capienza aumenterà
dal 25% al 35%

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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