Green Pass, conto alla rovescia con tanti nodi da sciogliere
A 24 ore dall'entrata in vigore dell'obbligo del Green Pass per poter andare al ristorante, al cinema o a teatro, il Governo amplia la platea delle attività e dei servizi in cui sarà obbligatorio il certificato verde, includendo trasporti a lunga percorrenza e scuola. Con il duplice obiettivo di dare un'ulteriore spinta alla campagna vaccinale - che ha ormai raggiunto il 62% della popolazione over 12, 33 milioni di italiani - e di ridurre i rischi di una nuova ondata della pandemia a settembre a causa della variante Delta, che costringerebbe a nuove chiusure.
Cabina di regia
Nelle prossime ore ci sarà prima la cabina di regia politica tra le forze di maggioranza e gli esperti del Comitato tecnico scientifico, poi la Conferenza Stato-Regioni e successivamente il Consiglio dei ministri per approvare il nuovo decreto: uno schema che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha seguito fin dalle riaperture del 26 aprile e nel quale spetterà ancora a lui fare la sintesi tra le diverse posizioni all'interno dell'esecutivo.
Trasporti
L'intesa tra le forze politiche va comunque ancora trovata. Sull'obbligo del pass per treni, navi ed aerei, ad esempio, balla ancora la data di entrata in vigore: la più probabile è il 30 di agosto, anche se nel governo c'è da un lato chi insiste per averlo già dal fine settimana del 21-22 agosto - in modo che possano essere «copertì i rientri» degli italiani dalle vacanze almeno nelle ultime due settimane d'agosto - e dall'altro la Lega che chiede di posticipare ad ottobre. Lega che continua a fare ostruzionismo contro il pass, come dimostrano i 900 emendamenti al decreto di luglio tra i quali uno che ne chiede l'abolizione.
L'autocertificazione al bar?
Non solo. Il ministro per il Turismo Massimo Garavaglia ha indicato «cinque punti, come le dita di una mano» per salvare l'estate: autocertificazione per i clienti di bar e ristoranti invece che i controlli da parte dei gestori - cosa che, di fatto, renderebbe inutile la misura - via il green pass per minorenni, sagre, fiere all'aperto e per i servizi interni agli alberghi, niente certificati per i trasporti. Richieste che, molto probabilmente, rimarranno lettera morta.
Il nodo scuola
Quanto al certificato obbligatorio per i lavoratori della scuola, le posizioni restano anche in questo caso ancora distanti anche se non dovrebbero esserci passi indietro e dunque verrà introdotto. Draghi sarebbe favorevole e lo vogliono sia Speranza sia il Pd e anche Forza Italia. «Basta Dad, a settembre si deve tornare tutti in presenza» è la linea. Tra l'altro, il governo è convinto che per la ripresa delle lezioni si arriverà ad aver immunizzato il 90% della platea, oltre 1,4 milioni tra professori e personale non docente. Possibile comunque che su questo fronte possa essere accolta una delle richieste della Lega, vale a dire l'estensione dei tamponi a prezzi calmierati o addirittura gratis per il mondo della scuola, così come è stato stabilito per i giovani dai 12 ai 18 anni, che pagheranno per un test tra i 5 e i 10 euro.
I numeri
I numeri veri si conosceranno comunque il 20 agosto: Figliuolo ha scritto una nuova lettera alle Regioni con la quale chiede «dati univoci sul reale andamento della campagna vaccinale» nella scuola visto che finora sono arrivati numeri che presentano «variazioni» sia nelle platee sia nelle percentuali. Le Regioni dovranno dunque fornire la fotografia del solo personale in servizio, diviso per ruolo e per tipologia di scuola (pubblica o privata, paritaria e non) e soprattutto indicare il dato di coloro che si sono vaccinati ma non sono stati registrati come appartenenti alla categoria. Dal decreto resterà invece fuori tutto il tema del lavoro.
Al lavoro
Nelle prossime ore Speranza e il ministro del Lavoro Andrea Orlando incontreranno i sindacati proprio per parlare dei protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro. Con la Lega che anche in questo caso fa muro, sia sull'obbligo di vaccinazione sia sull'estensione del green pass a quelle attività in cui è obbligatorio per i clienti. Bisogna valutare «con raziocinio» dice il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. perché impatterebbe con alcuni diritti fondamentali.
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