Governo M5S-Lega: chi è il professor Conte, potenziale premier
Finora ha operato dietro le quinte dei Cinque stelle: pochi avevano sentito parlare di Giuseppe Conte fino a quando Luigi Di Maio in campagna elettorale lo ha presentato come futuro ministro dei cinque stelle per la Pubblica Amministrazione. Tanto stretto il suo rapporto con il leader del M5s che Di Maio gli ha dato l'incarico di scrivere il programma elettorale sulla giustizia e lo ha ingaggiato come suo legale di fiducia.
Domani mattina il Quirinale farà partire le convocazioni per ricevere nel pomeriggio le delegazioni di Lega e Movimento Cinque stelle. Ancora non si sa se le riceverà insieme o separate. Certamente Sergio Mattarella vuole avere conferme di prima mano sull'esistenza di un accordo di ferro intorno al nome del candidato premier. E se sarà Giuseppe Conte, come indicano in serata tutte le fonti consultate, il giurista fiorentino otterrà il via libera del presidente della Repubblica.
Nato a Volturara Appulla, un piccolo centro in provincia di Foggia, 54 anni, sposato e poi separato, un figlio di dieci anni, Conte vive a Roma, dove è il titolare di un grande studio legale, e insegna a Firenze diritto privato. Il suo curriculum accademico riempie parecchie pagine: laurea in Giurisprudenza all'Università di Roma, poi una sfilza di master e perfezionamenti in giro per il mondo (Yale, Vienna, Sorbona, New York University). Nel 1988 (l'anno della laurea), era già stato inserito nella commissione istituita a Palazzo Chigi per la riforma del codice civile.
Non si contano le collaborazioni con riviste giuridiche, università di Paesi stranieri, i libri e gli articoli pubblicati. È stato anche componente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, carica dalla quale si è dimesso quando Di Maio lo ha voluto tra i suoi ministri. Per avere un'idea del suo orientamento, è sufficiente dare un'occhiata alle sue dichiarazioni durante la presentazione della squadra di governo Cinque Stelle: «Primo: bisogna drasticamente abolire le leggi inutili, che sono molte più delle 400 indicate da Luigi Di Maio. Secondo: bisogna rafforzare la normativa anti-corruzione prevedendo quelle iniziative che si muovono nello spazio oscuro che precede la corruzione. Terzo: bisogna rivedere, pressoché integralmente, la riforma della cattiva scuola».
Prima del colpo di fulmine per i Cinque stelle, Conte è stato un elettore della sinistra: «In passato ho votato a sinistra. Oggi penso che gli schemi ideologici del '900 non siano più adeguati. Credo sia più importante valutare l'operato di una forza politica in base a come si posiziona sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali. E sulla sua capacità di elaborare programmi utili ai cittadini».
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