Giovani sempre più connessi e infelici: lo studio
Stare «incollati» allo smartphone non rende i giovani felici, anzi: i teenager che abitualmente
trascorrono ore e ore sugli schermi dei telefonini sarebbero «decisamente infelici». A tracciare questo ritratto dei giovanissimi è uno studio guidato da Jean Twenge, professoressa
della San Diego State University, pubblicato sulla rivista Emotion.
Per capire il rapporto tra benessere psicologico degli adolescenti e utilizzo degli smartphone, il team ha elaborato i dati raccolti da «Monitoring the future», un'indagine nazionale su un campione rappresentativo di oltre un milione di studenti americani di 14, 16 e 18 anni. I teenager hanno risposto a domande su quanto tempo passano su telefoni, tablet, computer e a quesiti sulle interazioni sociali reali e sul loro grado di felicità.
Dai risultati è emerso che gli adolescenti che hanno trascorso più tempo davanti agli schermi di vari dispostivi - per videogiochi, social media, inviare messaggi o fare video chat - sono meno felici dei compagni che invece hanno trascorso più tempo in attività lontano da schermi. Come la pratica di uno sport, la lettura di giornali e riviste, interazioni «faccia a faccia» con altre persone. Per Jean Twenge, studiosa di lungo corso di trend generazionali, è il tempo trascorso sui display a
trascinare i giovani nell'infelicità, e non il contrario.
Tuttavia, secondo i ricercatori, anche l'eccesso opposto non è salutare: l'astinenza completa dal telefonino comunque non porterebbe alla felicità. I teenager più felici risultano coloro
che in media usano i mezzi digitali un po' meno di un'ora al giorno.
Inoltre, allargando lo sguardo ai trend storici degli stessi gruppi d'età dagli anni '90, il team evidenzia che il crollo della felicità tra i teenager americani è coinciso con la proliferazione dei dispositivi digitali con schermi. A partire in particolare dal 2012, anno spartiacque in cui la percentuale di americani con uno smartphone si è portata oltre il 50%.
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