Italia e Estero

Gallera: «Errori di Aria, il controllo era del leghista Caparini»

L'ex assessore regionale al Welfare: «Fu lui a volerla, i manager non avevano tessera politica ma gli errori nel coordinamento ci sono stati»
L'assessore Caparini con il collega di Giunta Gallera - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
L'assessore Caparini con il collega di Giunta Gallera - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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«Questa società, Aria, fortemente voluta dall'assessore Caparini e dalla Lega si è dimostrata una realtà non efficiente e al di sotto delle aspettative. Il management non si è dimostrato all'altezza»: Giulio Gallera, l'ex assessore al Welfare della Lombardia, che ha lasciato l'incarico a dicembre sulla scorta delle polemiche sui vaccini antinfluenzali, torna a parlare dei disguidi sul piano vaccinale anti-Covid in un'intervista a La Stampa prima e intervenendo a «L'Aria che tira» su La7 poi.

«Il tempo è galantuomo e mi ha restituito un pò di giustizia» osserva convinto di non aver «nulla da rimproverarmi, il sistema ha fatto il massimo possibile di fronte a una pandemia senza precedenti. Alla fine l'unico problema oggettivo che ho avuto io è stato quello dei vaccini antinfluenzali» ha sostenuto Gallera, forse dimentico delle uscite non sempre fortunate, buon'ultima quella sui medici non scomodati in ferie con quale intese giustificare i rallentamenti della macchina vaccinale anti-Covid o le corse fuori comune in zona rossa. E anche in quel caso secondo il consigliere regionale di Forza Italia, «l'errore è stato negli acquisti», di cui è responsabile Aria. «Erano come sempre decisi dalla società Aria - ha sottolineato - che aveva sbagliato completamente il percorso di acquisizione, a febbraio proponendo una gara con un prezzo senza senso a cui non aveva partecipato nessuno. Ad aprile sbagliando di nuovo, poi strapagando i vaccini che comunque erano pochi e non si trovavano».

«Il controllo e il coordinamento della società Aria era in mano all'assessore al bilancio della Lega» rimarca. Il riferimento è ovviamente al camuno Davide Caparini, che due anni fa esatti aveva sostenuto con determinazione che la creazione di una società a totale controllo pubblico che operasse come centrale acquisti e hub dei servizi informatici della Pubblica amministrazione avrebbe garantito alla Regione risparmi quantificabili in 1,9 miliardi in tre anni e favorito una miglior efficienza della macchina organizzativa, come lo stesso assessore bresciano ribadiva in questa intervista.

Ora è stato azzerato il cda, eliminando dunque anche il presidente della società, Francesco Ferri di Forza Italia, e Gallera si domanda il motivo «anche perché il nuovo amministratore unico, arrivato come direttore generale ad ottobre - conclude -, non mi sembra abbia dato prova di grande efficienza».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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