Fase 2 e il «nodo» di congiunti, fidanzati e affetti stabili
Genitori e figli sì, nonni e nipoti pure, ma non fidanzati e coppie che magari sono insieme da anni senza però aver formalizzato il loro legame? Qualche dubbio è stato fugato, molti ne restano assieme alle polemiche sulla portata della nuova norma che consentirà visite ai congiunti nella Fase 2 sia pure con tutte le cautele del caso: con mascherine, rispettando la distanza di sicurezza e soprattutto il divieto di assembramento.
Un punto che sarà chiarito nelle FAQ pubblicate sul sito del Governo. E che questo sia il giusto modo di intendere la disposizione lo conferma poi la ministra delle infrastrutture e trasporti Paola De Micheli: la visita ai congiunti, assicura, comprende anche i fidanzati. Purchè abitino nella stessa regione perchè il blocco tra regioni resta, nonostante i legami affettivi.
Se di equivoco si tratta, tutto nasce dalla parola congiunto, un termine non tecnico, ma che chi mastica il diritto interpreta come riferibile a parenti e affini. «Il Codice Civile non offre una definizione del termine congiunto. Ma in linea di massima in questo concetto dovrebbero rientrare sia i parenti che gli affini, cioè tutte le persone legate da un vincolo giuridico rilevante. Il che astrarrebbe dal novero dei soggetti - spiega l'avvocato Fabrizio Esposito - i fidanzati e più in generale le persone con cui si ha un rapporto che può anche avere rilevanza dal punto di vista affettivo ma non ai fini giuridici perchè non consacrato da un vicolo matrimoniale oppure da un'unione civile».
Così però la norma, avverte il legale, ha «un fulcro giuridico non più attuale: la società si è sviluppata, ci sono tante persone che non hanno formalizzato il loro rapporto e non per questo hanno meno diritto di altri di vivere i loro affetti pur nel rispetto delle prescrizioni anti-Covid 19».
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