Italia e Estero

Fase 2 alla prova: con 500 casi in Lombardia «si richiude»

È la soglia giornaliera di sicurezza per «misurare» la corsa del coronavirus entro il 18 maggio
Pazienti in terapia intensiva - Foto Ansa/Andrea Fasani © www.giornaledibrescia.it
Pazienti in terapia intensiva - Foto Ansa/Andrea Fasani © www.giornaledibrescia.it
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Il numero importante da tenere d’occhio è quel 631 registrato ieri. Perché se a livello lombardo non si scende sotto i 500 nuovi casi positivi al giorno, la Fase 2 verrà scalzata nuovamente dal lockdown. Eccola la faglia individuata dal pool di esperti: sarà quel valore, quello dei 500 «contagi sopportabili», a stabilire se il 18 si potrà procedere con la seconda ondata di riperture oppure se la Lombardia dovrà compiere un passo indietro. E tornare a vivere a porte chiuse.

Molti giorni di fila con 500 nuovi contagi - avvenuti dopo il 4 maggio, con la parziale riapertura - e il fattore Rt (il parametro utilizzato per monitorare l’epidemia), che deve essere sotto l’1, rischia di schizzare troppo in alto.

Il parametro viene calcolato settimanalmente, con un algoritmo nel quale rientrano vari indicatori che hanno lo scopo di appurare quanto corra l’epidemia: il giorno del contagio del paziente e quello di ospedalizzazione, la pressione sulle terapie intensive e nei pronto soccorso, il numero di positivi in rapporto ai tamponi effettuati. «Prima di prendere qualsiasi decisione - ha confermato il governatore Attilio Fontana - dovremmo cercare di valutare i dati dei prossimi giorni. A dieci giorni da questa parziale riapertura si potranno valutare i dati. Se le cose non fossero peggiorate si potrà valutare l’ipotesi di riaprire, altrimenti si andrà cauti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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