Italia e Estero

Fanno discutere le parole di Fontana sulla «razza bianca»

Il candidato presidente poi si scusa: «Lapsus». Critica anche la comunità ebraica
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L'Italia non può accogliere tutti i migranti «perché tutti non ci stiamo, quindi dobbiamo fare delle
scelte: dobbiamo decidere se la nostra etnia, se la nostra razza bianca, se la nostra società debba continuare a esistere o debba essere cancellata»: Attilio Fontana, candidato del centrodestra in Lombardia, ha usato queste parole sul tema immigrazione.

Ed è stato scandalo, non solo in Lombardia e non solo fra gli avversari della campagna elettorale ma anche nella comunità ebraica. Fontana ha successivamente frenato spiegando che la sua uscita sulla «razza bianca» è stato un «lapsus» in una lunga conversazione registrata domenica con Radio Padania. E il segretario della Lega, Matteo Salvini, lo ha subito sostenuto, dicendo che un rischio fatale per la società italiana esiste eviene «da un'islamizzazione sottovalutata». Ma le precisazioni  non hanno evitato che il giudizio dell'ex sindaco di Varese diventasse un caso nazionale.
Fontana è stato attaccato dal Pd, con il segretario Matteo Renzi: «Noi siamo una squadra che sceglie il futuro - ha scritto su Facebook -. Altro che farneticanti dichiarazioni sulla 'razza biancà: il derby fra rancore e speranza è la vera sfida che caratterizzerà il 4 marzo». Contro Fontana anche il leader del M5S, Luigi Di Maio: «Berlusconi dice che siamo peggio dei post-comunisti, che loro sono moderati e noi estremisti - ha affermato a Un giorno da pecora -. Ma dopo la frase di Fontana... se loro sono moderati, allora io sono Gandhi».

Sullo sfondo c'è la sfida elettorale del 4 marzo.

Il candidato del centrosinistra in Lombardia, Giorgio Gori, ha paragonato il suo sfidante «a un Borghezio in giacca a cravatta». Il candidato M5S, Dario Violi, ha parlato di «parole vergognose». Ma il giudizio di Fontana non è stato oggetto solo di polemica politica.

Nei suoi confronti ha avuto parole esplicite anche la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello: «È concepibile nel 2018, dover ribadire agli ignoranti che non esiste una razza bianca da difendere, a ottant'anni dalla promulgazione delle leggi razziali?» ha scritto in un tweet.  Più sfumato invece a Milano il commento di Raffaele Besso, co-presidente della comunità ebraica milanese: «Conosco Fontana da molti anni, e l'ho sempre ritenuto una persona perbene. Mi ha meravigliato, ritengo molto grave quello che ha pronunciato. Gli chiederò un chiarimento».

Nella Lega negano si tratti di razzismo. Per il segretario Salvini, che ci sia un rischio legato all'immigrazione di massa («una sostituzione etnica» è la sua frase ricorrente) è un dato
di fatto, non un'invenzione del candidato governatore. Ed è appunto un rischio legato all'Islam. «Esattamente come in tempi non sospetti ha sostenuto Oriana Fallaci - ha detto Salvini - siamo sotto attacco, sono a rischio la nostra cultura, la nostra società, le nostre tradizioni e il nostro modo di vivere. È in corso un'invasione, il colore della pelle non c'entra, c'è un pericolo molto reale: secoli di storia rischiano di sparire se prende il sopravvento un'islamizzazione finora sottovalutata».


Il caso è dato per chiuso dal centrodestra. « Fontana si è già scusato per una affermazione che è sicuramente infelice - ha detto Mariastella Gelmini (FI)-. Non credo che debba essere crocifisso per questo». Tutt'altro che chiuso per il centrosinistra. «Credo che Attilio Fontana forse ha detto
davvero quello che pensa - ha detto Gori a Radio 105 -. In passato ho letto sue dichiarazioni sui diritti civili molto estreme. Al di là delle apparenze è molto Salvini come pensiero. Come Borghezio».
 

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