Italia e Estero

Elezione del Presidente della Repubblica: il primo scrutinio

Iniziate alle 15 con i senatori a vita le votazioni per eleggere il prossimo Capo dello Stato
Iniziato il 24 gennaio il voto per l'elezione del Presidente della Repubblica - Foto Ansa/Massimo Percossi © www.giornaledibrescia.it
Iniziato il 24 gennaio il voto per l'elezione del Presidente della Repubblica - Foto Ansa/Massimo Percossi © www.giornaledibrescia.it
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Iniziate alle 15 le votazioni per eleggere il prossimo Presidente della Repubblica. Toccherà prima ai con i senatori a vita, poi ai senatori, ai deputati e infine ai delegati regionali: saranno chiamati in 50 alla volta per rispettare le normative anti Covid (la capienza massima a Montecitorio è di 500 persone). I grandi elettori oggi sono 1.008 (321 senatori, 629 deputati e 58 delegati dalle Regioni), ma da mercoledì con la nomina di Maria Rosa Sessa torneranno ad essere 1.009. Ogni giorno una seduta, con un unico scrutinio, fino al raggiungimento del quorum, che per i primi tre scrutini dev'essere una maggioranza qualificata (due terzi, perciò 672 voti), mentre dal quarto può essere assoluta (la metà più uno, 505).

Non voteranno nei tradizionali catafalchi con le tende, ma in cabine con doppia quinta che consentono il ricambio d'aria, oltre alla segretezza del voto, e facilitano le operazioni di sanificazione. Ogni parlamentare deve disinfettarsi le mani prima di ritirare la scheda, In aula saranno presenti Roberto Fico, presidente della Camera, e Elisabetta Casellati, presidente del Senato. Saranno loro a leggere i nomi, mentre i funzionari di Montecitorio terranno il conto delle schede.

Il voto minuto per minuto

ore 21.40: Fumata nera nella prima votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati delle regioni per eleggere il presidente della Repubblica. Nessuno, ha detto il presidente della Camera Roberto Fico proclamando il risultato dello spoglio, ha raggiunto il quorum previsto dalla Costituzione dei due terzi dei componenti del Collegio. Servirà una nuova votazione, già prevista per domani a partire dalle 15.

Le schede bianche sono state 672, 49 quelle nulle. I voti dispersi sono stati pari a 88. In tutto i presenti e i votanti sono stati 976 rispetto ai 1008 previsti. Il quorum necessario a eleggere il Capo dello Stato non è dunque stato raggiunto. 36 voti sono invece andati a Paolo Maddalena, il candidato degli ex M5s, mentre 16 a Sergio Mattarella.

ore 21.11: Finisce lo spoglio: è durato circa un'ora.

ore 21.10: Nello spoglio qualche manciata di voti va a degli «illustri sconosciuti»: cognomi di persone fuori dalla notorietà che pure esistono (è stato verificato dagli uffici della Camera) che vengono letti dal presidente Fico.

ore 20.28: «Domine non sum dignus. Signore, non sono degno». Fa sue le parole del centurione di Cafarnao l'ex magistrato Carlo Nordio, commentando la proposta avanzata dalla leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni per una sua candidatura a Presidente della Repubblica. «Sono ovviamente lusingato che sia stato fatto il mio nome», ha aggiunto Nordio intervenendo questa sera alla presentazione dell'ultimo libro di Virman Cusenza (Giocatori d'azzardo - storia di Enzo Paroli, l'antifascista che salvò il giornalista di Mussolini) in diretta streaming con il Giornale di Brescia. Rispondendo alle domande del direttore Nunzia Vallini, Carlo Nordio ha spiegato di poter essere «portatore di cultura giuridica. Se parliamo di politica, invece, solo sul piano teorico. Lo sanno tutti che non ho fatto neanche il consigliere comunale». 

ore 20.40: la maggioranza qualificata non è raggiunta, dunque è matematico che in questo scrutinio non ci sarà nessun risultato. Nessun nome ha infatti raggiunto i 672 voti necessari.

ore 20.18: Nello spoglio della prima votazione per il presidente della Repubblica voti vanno a Ettore Rosato, Pierluigi Bersani, al giornalista Bruno Vespa e all'attivista Marco Cappato. Non sono mancati gli spiritosi, con i voti a Amadeus, Alberto Angela, Alfonso Signorini, Bettino Craxi e Giuseppe Cruciani.

ore 20.05: il presidente della Camera Roberto Fico inizia lo spoglio.

ore 20.04: le schede di chi ha votato al seggio esterno perché posiitvo al Covid vengono riversate all'interno delle insalatiere nell'Aula di Montecitorio. La votazione è chiusa.

ore 20.00: «Matteo Salvini ha detto di preferire che Mario Draghi rimanga a palazzo Chigi, e altrettanto ha dichiarato Berlusconi. Ma se non vuoi Draghi al Colle allora il centrodestra deve trattare su altri nomi superando alcuni veti». Lo dice Maurizio Lupi, presidente di Noi con L'Italia. «Noi non voteremmo mai Gentiloni, come pure il centrosinistra non voterà mai Casellati. Ma se andiamo avanti a forza di veti alla fine o ti ritrovi Draghi o vai in tilt. Devi saper fare un passo indietro rinunciando a qualcuno dei tuoi veti per accordarti sul nome». Casini? «C'è quel nome e ce ne sono altri, perché non una donna? Ci sono anche nomi di donne».

ore 19.50: vota Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia.

ore 19.48: Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha avuto in giornata un colloquio, a quanto si apprende, con il segretario del Pd, Enrico Letta. Sia da Palazzo Chigi che dal Nazareno si risponde con un «no commenti» alla notizia. Nel frattempo il leader della Lega Matteo Salvini: «Sto lavorando perché nelle prossime ore il centrodestra unito offra non una ma diverse proposte di qualità, donne e uomini di alto profilo istituzionale e culturale, su cui contiamo ci sia una discussione priva di veti e pregiudizi, che gli italiani non meritano in un momento così delicato dal punto di vista economico e sociale».

QUIRINALE, PRIMO GIORNO DI VOTO

ore 19.34: Finita nell'Aula di Montecitorio la chiama dei deputati per l'elezione del presidente della Repubblica. Dopo una sospensione, partirà la chiama dei delegati della regioni. 

ore 18.59: «Non faccio previsioni». Così il ministro degli Esteri, Luigi di Maio, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano quanto tempo sarà necessario per arrivare all'elezione del nuovo presidente della Repubblica.

ore 18.57: Un incontro a Palazzo Madama si è svolto tra il capogruppo di Iv Davide Faraone e Gaetano Quagliariello, senatore della componente Idea-Cambiamo. Tra i due ci sarebbe stato uno scambio di idee per fare il punto sulle possibili prospettive di collaborazione, sulla presidenza della Repubblica e anche oltre. 

ore 18.38: «La nota congiunta di Letta e Salvini indica che sul metodo ci siamo. Ora è importante che non vengano messi sul tavolo nomi di parte che finirebbero per rompere questa unità. Il Pd è convinto che si debba puntare ad una figura terza, che parli a tutti gli italiani». Lo ha detto Francesco Boccia, membro della segreteria del Pd, commentando l'incontro tra Enrico Letta e Matteo Salvini. Boccia ha evitato di fare nomi perché «non sarebbe corretto nei riguardi di Draghi e di tutti i parlamentari. È davvero un Parlamento di minoranze: il centrodestra e il centrosinistra non sono autosufficienti, non sono in grado di eleggere da soli il Presidente, e non sarebbe nemmeno corretto rispetto alla condizione generale del Paese. Dobbiamo ricercare una figura al di sopra delle parti. I costituenti ci impongono di ricercare il dialogo».

ore 18.31: «È normale che ci si parli in questo momento, tutti si parlano». Così la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni ai cronisti dopo aver votato in Aula. Alla domanda se vedrà a breve il presidente Draghi ha risposto: «Non ho in programma appuntamenti».

ore 18.10: «La carta Riccardi? È come se dicessero Ornella Vanoni. Vanoni ha più possibilità». Con questa battuta Vittorio Sgarbi ha liquidato una delle ipotesi avanzate dal Pd per il Quirinale.

ore 18.01: «Abbiamo aperto un dialogo, è positivo». Così Enrico Letta, segretario del Pd, risponde a chi lo interpella in Transatlantico sull'incontro con Matteo Salvini. «Ci rivediamo domani», aggiunge. Il Movimento 5 Stelle ha inoltre fatto sapere che anche il vertice con Conte è andato bene: si parla addirittura di «totale sintonia».

ore 18.00: Nuova sospensione di dieci minuti nell'Aula di Montecitorio. A quanto si apprende, la votazione sta andando più velocemente dei tempi a fasce orarie inizialmente previsti, per cui c'è un rallentamento per far sì che chi deve votare lo faccia secondo gli orari prestabiliti.

ore 17.50: «Manca il fascino del voto in Aula ma è importante che sia stata data la possibilità di partecipare all'elezione del presidente della Repubblica anche agli elettori positivi». Lo sottolinea Giuseppe Brescia, deputato del M5s che oggi pomeriggio ha usufruito del seggio speciale allestito nel parcheggio di Montecitorio, dove si è recato a bordo della propria auto assieme a una collega di partito, anche lei positiva.

«C'erano tre stand, uno per la disinfezione, uno dove si ritiravano matita e scheda e poi quelli per il voto, che ho fatto sempre in auto. Il parcheggio era organizzato adeguatamente - racconta -. La mia collega invece è scesa dall'auto e ha seguito il percorso pedonale, poi una volta terminato e tornata in auto e siamo andati via insieme».

ore 17.48: Siparietto in Transatlantico fra i ministri Luigi di Maio e Giancarlo Giorgetti. I due esponenti di governo si sono incrociati mentre stavano parlando con alcune persone. Quando si sono visti si sono salutati da lontano. Poi, quando ha visto avvicinarsi i giornalisti, Di Maio ha scherzato: «Non è scontato che un lombardo apprezzi la pizza». La battuta era riferita a un loro incontro di inizio novembre, 'scopertò dai fotografi. Giorgetti sorridendo lo ha salutato con un: «Dopo ti chiamo...».

ore 17.34: «La notizia è che c'è stato un incontro». Così il ministro leghista Giancarlo Giorgetti sull'incontro tra Matteo Salvini ed Enrico Letta di cui ha aggiunto di non conoscere l'esito. Ai cronisti in Transatlantico che gli facevano notare che è stato un lungo incontro, ha commentato: «Evidentemente avevano tante cose da dirsi» e a chi gli chiedeva se in 48 ore si può arrivare a una decisione, ha risposto: «L'importante è arrivare a un buon risultato».

ore 17.23: «Questi giorni servono per provare a chiudere le intese. Sono ore caratterizzate da molti incontri spesso silenziosi talvolta anche pubblicizzati»: così il presidente nazionale di Italia Viva e vicepresidente della Camera dei deputati, Ettore Rosato, durante la diretta Quirinale su Radio Leopolda. «C'è una trasversalità tra le forze politiche, che io vedo in modo positivo. Mai come questa volta, costretti anche da una maggioranza ampia di governo, c'è la volontà tra i partiti almeno di provare ad aprire un dialogo serio. Mi sembra che le condizioni per andare fino in fondo ci siano tutte».

ore 16.55: Una prima apertura di dialogo tra Matteo Salvini ed Enrico Letta negli uffici della Lega alla Camera. Con il faccia a faccia i due leader stanno lavorando su delle ipotesi e si rivedranno domani. Lo riferiscono note della Lega e del Partito Democratico. A questo proposito, il governatore del veneto Luca Zaia, fuori da Montecitorio, ha dichiarato: «Matteo Salvini sta facendo un ottimo lavoro. Il centrodestra è abituato a portare avanti il dialogo. Draghi ha fatto un buon lavoro da premier, ora però non facciamo un referendum pro o contro Draghi. Sarebbe disdicevole. Da giovedì spero si trovi quadra su largo consenso. A oggi non ci sono nomi».

ore 16.45: Alfredo Bazoli è il primo deputato bresciano a entrare in cabina di voto.

ore 16.38: la deputata no vax Sara Cunial si rifiuta di sottoporsi al tampone che le consentirebbe di ottenere il Green pass con cui entrare in aula e chiede di votare al drive-in allestito per i positivi al Covid e chi è in isolamento. Respinta dai funzionari del Quirinale, mette in scena una protesta. «Siamo pronti querelare Fico e a invalidare tutta l'elezione» ha detto.

ore 16.35: la seduta, dopo una pausa di dieci minuti, riprende con la chiama dei deputati.

Le insalatiere, in una foto pubblicata da Fico sul suo profilo Twitter
Le insalatiere, in una foto pubblicata da Fico sul suo profilo Twitter

ore 16.25: finisce la chiama dei senatori.

ore 16.05: Draghi al Quirinale «è una delle ipotesi in campo ma sta in piedi solo in un quadro di accordo politico. L'elezione del presidente della Repubblica non può essere un gesto di risulta tecnocratica ma è una scelta politica e prevede un accordo sul governo del dopo. Draghi è una ipotesi in campo, non è la sola». Lo dice Matteo Renzi parlando con i cronisti in Transatlantico e dicendo di non aver incontrato il premier. Il leader di Italia Viva ha rischiato di arrivare in ritardo perchè gli avevano comunicato l'orario sbagliato. «Ci sono soluzioni diverse, Draghi ha sempre detto di essere un nonno a disposizione delle istituzioni, penso che gli si debba dire grazie per quello che ha fatto, che sta facendo e che farà».

Gli incontri di Salvini? «Io penso che ciascuno abbia un suo stile. C'è chi gli incontri li pubblicizza, c'è chi gli incontri non li fa, chi fa le telefonate, chi fa gli zoom, chi fa gli incontri e non dice, qual che sia la scelta metodologica che uno assume, il punto fondamentale è l'obiettivo. Salvini ha una grande possibilità che è quella di contribuire a eleggere un presidente della Repubblica che dura sette anni, non sette giorni. Questa discussione fra sette giorni non c'è più, ma il presidente della Repubblica rimane. Spero che Matteo Salvini, come Enrico Letta, Giorgia Meloni e Giuseppe Conte mettano al centro l'interesse degli italiani e non quello dei singoli partiti», aggiunge.

ore 16:00 Matteo Salvini della Lega incontra Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia e annuncia che poi incontrerà singolarmente Enrico Letta del Pd e Giuseppe Conte del M5s.

ore 15.59: vota Adriano Paroli, ultimo parlamentare bresciano chiamato a depositare la scheda nell'insalatiera (si procede in ordine alfabetico).

ore 15.29: ha votato anche Pier Ferdinando Casini, che è uno dei nomi papabili.

ore 15.18: votano i senatori a vita, tra cui Liliana Segre, che ha dichiarato di essere molto emozionata. In Transatlantico, la senatrice ha aggiunto: «Il voto è segreto, non lo direi mai a nessuno cosa ho votato».

ore 15.12: Il primo ad essere chiamato a votare è stato Umberto Bossi, insieme agli altri elettori che sono in sedia a rotelle. Parlando con i cronisti nel cortile della Camera, ha detto: «A Silvio Berlusconi manca la pazienza, ma ha una dote importante: il coraggio».

ore 15.08: Fico ha aperto la seduta ricordando Vincenzo Fasano, deputato di Forza Italia, morto nei giorni scorsi (era un grande elettore, che dopo il suo decesso sono scedi da 1.009 a 1.008).

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