Due preti litigano su Mahmood, uno fa suonare «Soldi» a messa
«Non si può sentire, è semplicemente vergognosa» ha detto di «Soldi», la canzone vincitrice del Festival di Sanremo e del suo interprete Mahmood, don Salvatore Picca, parroco di San Martino Valle Caudina, in provincia di Avellino.
Don Salvatore, già salito alla ribalta delle cronache per aver polemizzato con Famiglia Cristiana per le critiche che il settimanale cattolico aveva rivolto a Matteo Salvini, viene «bacchettato» da don Vitaliano Della Sala, il sacerdote noto per le sue simpatie no global che oggi guida la parrocchia dell'Annunziata a Mercogliano (Avellino) ed è vice direttore della Caritas diocesana: «Domenica prossima, prima dell'inizio della Santa Messa - annuncia don Vitaliano - farò cantare la canzone di Mahmood dal coro dei giovanissimi della parrocchia. Quello di don Salvatore è un messaggio fuori luogo oltre che sbagliato. Si pone in aperto contrasto con il cammino ecumenico che con grande coraggio e carità sta portando avanti Papa Francesco».
Don Salvatore, che ha postato il suo attacco sul suo profilo Facebook, ha seguito la kermesse canora dall'Australia, dove è ospite di suoi parenti, e tornerà in Italia il prossimo 10 marzo. «Sarò sovranista, nazionalista, fascista, ma non si può far vincere il festival della canzone italiana ad una schifezza del genere». Il parroco tifava invece per Il Volo, arrivati terzi: «Non li hanno fatti vincere - spiega don Salvatore - perché non sono musulmani, non sono immigrati, non sono drogati ma solo troppo italiani». Affermazioni alle quali don Vitaliano replica così: «Non si scade a questi livelli per dire che una canzone non piace. Don Salvatore farebbe meglio a considerare che siamo tutti figli di un Dio meticcio, non bianco, rosso o nero: tutti i colori, nessun colore».
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