Italia e Estero

Draghi pronto a riaprire l'Italia: «Ma usiamo la testa»

Il premier dovrà mediare tra aperturisti e rigoristi. In settimana riunione decisiva della cabina di regia
  • Centro di Brescia affollato di sabato pomeriggio
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Gli italiani sentono nell’aria la fine della stagione delle chiusure e si riversano in strade, parchi e locali nel fine settimana. Superlavoro per le Forze dell’ordine contro gli assembramenti. E occhi puntati alla settimana prossima, quando il Governo potrebbe decidere un ulteriore allentamento delle prescrizioni, a cominciare dal coprifuoco fin da lunedì 17. Ma si pensa anche a riaprire le porte dei ristoranti al chiuso, delle piscine e delle altre attività ancora bloccate. I dati, ha spiegato il premier Mario Draghi, sono «incoraggianti» e se dovessero proseguire in questa direzione, «la cabina di regia procederà ad altre riaperture», ma, ha aggiunto, «usando la testa».

Il bollettino di ieri segnala intanto altri 224 morti e 10.176 nuovi contagiati nelle ultime 24 ore, con un tasso di positività che scende al 3%. Continuano a calare i pazienti in terapia intensiva: sono 2.211, 42 in meno di ieri ed i ricoverati nei reparti ordinari: sono 15.799 (-552).

Intanto, complice la giornata primaverile, ieri i centri storici delle città hanno fatto registrare livelli di affollamento decisamente pre-Covid, mentre in tanti si sono riversati anche sui litorali. Venezia è stata presa d’assalto dai turisti: al completo tutti i parcheggi. A Roma diversi interventi delle Forze dell’ordine per disperdere assembramenti e chiudere accessi nelle zone della movida, mentre grande impegno degli agenti c’è stato anche sul litorale, verso Ostia. A Milano nuovi festeggiamenti di massa per i tifosi dell’Inter nella zona di San Siro, fuori dallo stadio. Oltre un migliaio di persone sono state allontanate ieri sera a Bologna dalle Forze dell’ordine nelle principali piazze, da settimane luogo di movida selvaggia. «Io non faccio appelli retorici, informo tutti che si stanno inguaiando e si stanno mettendo a rischio di ammalarsi», ha avvisato il sindaco, Virginio Merola. A Bari, infine, celebrazioni limitate per la festa del patrono San Nicola: l’accesso alla basilica è stato consentito a sole 130 persone.

A metà della prossima settimana, dunque, si riunirà la cabina di regia politica per un aggiornamento delle misure. Naturalmente, le decisioni dovranno essere corroborate dai dati su contagi, vittime, occupazioni degli ospedali, vaccini, in modo da valutare gli effetti delle ultime riaperture. «Dal famoso 26 aprile, giorno delle riaperture, al 7 maggio - ha riferito Draghi - il numero di ricoveri in terapia intensiva è calato di oltre il 20%, il tasso di positività è sceso dal 5,8 al 3,2%, anche le vittime, sono tante ancora, ma sono in forte diminuzione. Se l’andamento dovesse continuare in questa direzione - ha aggiunto - chiaramente la cabina di regia procederà ad altre riaperture». «Io - ha proseguito il premier - come credo la maggior parte degli italiani, voglio riaprire, voglio che le persone tornino fuori a lavorare, a divertirsi, a stare insieme. Ma bisogna farlo in sicurezza, cioè calcolando bene il rischio che si corre. Noi - ha sottolineato - stiamo esaminando i dati, che sono abbastanza incoraggianti».

Buone notizie anche sul fronte vaccinazioni. «II 90% di coloro che han più di 80 anni e più di 90 ha ricevuto almeno una dose, quasi il 70% di quelli che hanno più di 70 anni hanno ricevuto anch’essi una dose», ha osservato. Se i numeri dei prossimi giorni reggeranno, ci saranno dunque altri passi verso la normalità. Ma, ha precisato Draghi, «è importante essere graduali anche per capire quali riaperture hanno più effetto sui contagi e quali meno». Servono «attenzione, prudenza e gradualità. Farle sì, ma essere prudenti».

Lo sforzo del premier è quello di trovare una linea d’equilibrio che tenga insieme le diverse anime della maggioranza, dagli «aperturisti», Matteo Salvini in testa, ai «rigoristi», con il ministro della Salute Roberto Speranza che continua a predicare cautela. Ieri il leghista ha esultato su twitter: «Tornare a visitare e abbracciare genitori e nonni nelle case di riposo, da domani (in assoluta sicurezza) finalmente si può. Un altro passo in avanti nel nome della vita e della normalità, bene! Ora avanti con riaperture e #nocoprifuoco».

E infatti a saltare - forse già a partire dal 17 - dovrebbe essere il coprifuoco delle 22, misura che rappresenta anche una soglia psicologica importante per gli italiani. Due sembrano al momento le ipotesi in campo: prolungare il tutti a casa alle 23 o fino alle 24. Su questo spingono ristoratori, presidenti di Regione, ministri come Luigi Di Maio, oltre a Lega, Fi e Iv. A giugno potrebbe poi esserci il superamento definitivo del divieto, sempre se i dati sui contagi lo consentiranno.

E un segnale significativo verso il ritorno all’ordinario è poi arrivato dall’ordinanza che fa riprendere le visite nelle Rsa. Altre prescrizioni sotto esame sono lo stop ai ristoranti al chiuso, alle piscine coperte, ai centri commerciali nel weekend, al settore del wedding. La maggioranza discuterà, Draghi ha indicato la strada della «gradualità», anche per evitare l’effetto «liberi tutti». La prossima settimana potrebbe esserci un nuovo cronoprogramma con le indicazioni sul riavvio di alcune delle attività bloccate.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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