Donna scomparsa a Crema: fermato un amico
È un uomo che conosceva già Sabrina Beccalli, un suo amico secondo fonti investigative, la persona che è stata fermata stanotte con l'accusa di omicidio e distruzione di cadavere. A quanto trapela, la persona coinvolta non sarebbe uno degli uomini coinvolti nell'accoltellamento avvenuto circa un mese fa in via Martini, vicino all'appartamento della donna.
«Gli elementi probatori sono abbastanza pesanti a suo carico, risultato dell'attività investigativa e non di una confessione»: così all'Ansa il tenente colonnello dei carabinieri di Cremona Lorenzo Carlo Maria Repetto sul fermo dell'uomo.
Alla notizia si apprendono anche le reazioni dei familiari di Sabrina, scomparsa da Crema la mattina di Ferragosto. Il primo, già poche ore dopo la scomparsa, a temere il peggio fu il fratello. «Me l'hanno uccisa» aveva avanzato il suo atroce sospetto Gregorio Beccalli. «Me lo immaginavo perché mia sorella era abituata a chiamare tutti diverse volte al giorno. Telefonava al figlio, a me, a nostra sorella, alle amiche. Era proprio una sua abitudine. Cosi, il fatto che non chiamasse da giorni mi ha fatto intuire subito che qualcosa di grave doveva essere successo. Si, ho subito capito che Sabrina era morta». C'è un altro motivo che regge la convinzione di Gregorio: «Non ho mai creduto nemmeno all'ipotesi del suicidio. Sabrina non aveva ragioni di farla finita. In passato ne ha passate tante, solo io e la mia famiglia sappiamo quante ne abbiamo superate. Ma adesso era felice. Aveva trovato un lavoro».
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