Italia e Estero

Di Maio: «Bisogna andare al voto, ma decide Mattarella»

Il vicepremier e capo politico dei Cinque Stelle ha attaccato la Lega e chiesto al Parlamento di votare il taglio di senatori e deputati
Il vicepremier e capo politico dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio - Foto Ansa/Angelo Carconi © www.giornaledibrescia.it
Il vicepremier e capo politico dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio - Foto Ansa/Angelo Carconi © www.giornaledibrescia.it
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«Per me bisogna andare al voto ma non vorrei che si fraintendesse: decide il Presidente della Repubblica come e quando. A chi dice al Presidente cosa fare, a chi gli consiglia date più o meno favorevoli dico che noi abbiamo piena fiducia nel Capo dello Stato». 

Lo ha detto il vicepremier e capo politico M5s Luigi Di Maio in una diretta Facebook seguita in tempo reale da oltre 34mila utenti.

 

 

 

«Il Movimento 5 Stelle vuole una cosa: che si apra al taglio di 345 parlamentari - ha aggiunto Di Maio -. Siamo pronti, faremo la richiesta alla presidenza della Camera e ci aspettiamo che l'aula possa votare il taglio. Non ci sono giochi di palazzo da fare». 

Proprio ieri, l’ex segretario del Pd Matteo Renzi aveva aperto all’ipotesi di votare il taglio dei parlamentari proposto dai pentastellati, agitando parecchio le acque nel suo partito. Oggi Di Maio ha ribadito la propria volontà di portare avanti la misura: «Chi ci sta? Io mi rivolgo ai parlamentari, non ai partiti», ha detto il vicepremier.

Di Maio non ha lesinato gli attacchi all’ormai ex alleato Salvini. «Gli italiani faranno pagare alla Lega la pugnalata alle spalle che gli ha sferrato aprendo una crisi in pieno agosto. Aprire la crisi in piena estate trascinando l'Italia alle elezioni in autunno non accadeva da 100 anni».

«Salvini ha deciso di mettere a rischio il Paese - ha aggiunto -, un governo che nasce dopo il voto a ottobre non avrà il tempo di fare le cose e si andrà in esercizio provvisorio. È assurdo, questo governo aveva il sostegno della maggioranza degli italiani e loro lo buttano giù. Senatori della Lega che fanno i ministri voteranno la sfiducia a loro stessi. Per questo è giusto che i ministri della Lega si dimettano». Per Di Maio «un nuovo governo che inizia a lavorare i primi di dicembre non avrà il tempo, tra l'altro, di evitare l'aumento dell'Iva e di rinnovare il reddito di cittadinanza».

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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