Delitto di Garlasco, Stasi condannato in via definitiva a 16 anni
La Cassazione ha confermato la condanna a 16 anni per Alberto Stasi, l'unico imputato per l'omicidio di Chiara Poggi.
Questa la decisione dei giudici della quinta sezione penale della Suprema Corte riuniti in camera di consiglio molto più a lungo delle iniziali previsioni di ieri. Stasi deve rispondere dell'omicidio della fidanzata Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco. A nulla sono valsi i due ricorsi contrapposti presentati dalla difesa di Stasi, condannato già nell'appello bis a 16 anni di reclusione e a un milione di euro di risarcimento, e della Procura Generale di Milano che chiedeva un aumento di pena e il riconoscimento della aggravante di crudeltà.
Ieri, a sorpresa, il sostituto procuratore generale Oscar Cedrangolo aveva chiesto un nuovo processo di appello in accoglimento di entrambi i ricorsi. Nella tarda serata di ieri il presidente della quinta sezione, Maurizio Fumo, aveva rinviato alle 9 di oggi la camera di consiglio «considerata l' importanza e la complessità della decisione».
«Sono emozionata. Dopo le parole del procuratore eravamo un pò pessimisti, ma giustizia è stata fatta». Così Rita Poggi, la madre di Chiara, ha commentato, fuori dalla villetta di Garlasco, la sentenza.
Diventata definitiva la condanna a 16 anni di reclusione, Alberto Stasi, secondo quanto riportano fonti legali, si è già costituito e si trova in carcere. Al momento non si conosce in quale istituto di pena. Durante le indagini preliminari e nelle varie fasi di giudizio, il giovane non è stato mai posto in custodia cautelare per cui dovrà scontare per intero la pena. Il dispositivo della Cassazione sarà ora trasmesso alla Procura di Milano, che dovrà emettere l'ordine di esecuzione della pena.
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