Crisi di governo, il punto dopo il primo giorno di consultazioni
Mentre sono in corso le consultazioni al Quirinale da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per superare la crisi di governo, Zingaretti apre alla trattativa con il Movimento 5 Stelle proponendo un programma di cinque punti e chiedendo massima discontinuità rispetto al passato: niente Conte bis e una squadra tutta nuova.
I pentastellati, di fronte all’offerta del Pd, si sono riservati di parlare solo domani dopo l'incontro con il capo dello Stato.
Matteo Salvini, che oggi ha riunito i deputati della Lega, prende invece ulteriormente le distanze dai Cinque Stelle, ribadendo la necessità di un ritorno alle urne (forte anche dei sondaggi che danno il Carroccio come primo partito): «Abbiamo idee - prosegue - che con il M5s non era possibile realizzare, a partire dalla flat tax». E su probabili intese con tutta l'area di centrodestra e con Berlusconi prende tempo: «Ora stiamo lavorando al programma. Prima aspettiamo le decisioni di Mattarella».
Nella prima giornata di consultazioni, al Colle sono saliti per primi, come consuetudine, la presidente del Senato Alberti Casellati e il presidente della Camera Fico. Mattarella ha anche avuto un colloquio telefonico con il presidente emerito Giorgio Napolitano. Tra i primi gruppi parlamentari sentiti dal Quirinale, da +Europa e Leu passando per il Gruppo Misto, è emersa un’apertura all’ipotesi di un nuovo governo tra Movimento 5 Stelle e Pd.
Il giorno più importante, in ogni caso, sarà domani, quando sono attesi i rappresentanti di M5S, Pd, Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. L’obiettivo del Colle è chiaro: chiudere le consultazioni in tempi rapidi per capire se una maggioranza è possibile, con un nome chiaro che venga indicato come premier dai futuri alleati. È molto difficile che ciò avvenga già domani: le consultazioni potrebbero proseguire anche all’inizio della prossima settimana, per poi dare un eventuale incarico in tempi brevi. In caso contrario, si va al voto: tra le date che circolano c’è il 27 ottobre.
Tornando alla trattativa tra Pd e pentastellati, questi sono i punti programmatici proposti dai Dem, dopo l’approvazione all’unanimità avvenuta durante la direzione del partito. «L'impegno e l'appartenenza leale all'Ue per una Europa profondamente rinnovata, un'europa dei diritti, delle libertà, della solidarietà e sostenibilità ambientale e sociale, del rispetto della dignità umana in ogni sua espressione. Il pieno riconoscimento dei valori costituzionali e la centralità del parlamento. Una politica di crescita economica fondata sulla sostenibilità ambientale e su un nuovo modello di sviluppo. Una svolta profonda nell'organizzazione e gestione dei flussi migratori fondata su principi di solidarietà, legalità e sicurezza. Una svolta delle ricette economiche e sociali a segnare da subito un governo di rinnovamento in una chiave redistributiva e di attenzione all'equità sociale, territoriale, generazionale e di genere. In tale logica affrontare le priorità sul fronte lavoro, salute, istruzione, ambiente, giustizia. Evitare l'inasprimento della pressione fiscale a partire dalla necessità di bloccare con la prossima legge di bilancio il previsto aumento dell'Iva».
Si tratta, come si vede, di titoli che andranno poi riempiti di contenuti concreti. Ma è comunque una strada su cui impostare il dialogo tra i due partiti. E il tempo per farlo non è molto: Mattarella non vuole perdite di tempo anche per salvaguardare l'Italia da attacchi speculativi nonché per cercare di evitare l'esercizio provvisorio.
.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato