Italia e Estero

Crisi di governo, il punto dopo il primo giorno di consultazioni

Il Pd presenta 5 punti a M5S, che prende tempo fino a domani. Se si torna al voto, circolano le prime date: si parla del 27 ottobre
CRISI DI GOVERNO,GIORNO 1
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Mentre sono in corso le consultazioni al Quirinale da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per superare la crisi di governo, Zingaretti apre alla trattativa con il Movimento 5 Stelle proponendo un programma di cinque punti e chiedendo massima discontinuità rispetto al passato: niente Conte bis e una squadra tutta nuova. 

I pentastellati, di fronte all’offerta del Pd, si sono riservati di parlare solo domani dopo l'incontro con il capo dello Stato. 

Matteo Salvini, che oggi ha riunito i deputati della Lega, prende invece ulteriormente le distanze dai Cinque Stelle, ribadendo la necessità di un ritorno alle urne (forte anche dei sondaggi che danno il Carroccio come primo partito): «Abbiamo idee - prosegue - che con il M5s non era possibile realizzare, a partire dalla flat tax». E su probabili intese con tutta l'area di centrodestra e con Berlusconi prende tempo: «Ora stiamo lavorando al programma. Prima aspettiamo le decisioni di Mattarella». 

Nella prima giornata di consultazioni, al Colle sono saliti per primi, come consuetudine, la presidente del Senato Alberti Casellati e il presidente della Camera Fico. Mattarella ha anche avuto un colloquio telefonico con il presidente emerito Giorgio Napolitano. Tra i primi gruppi parlamentari sentiti dal Quirinale, da +Europa e Leu passando per il Gruppo Misto, è emersa un’apertura all’ipotesi di un nuovo governo tra Movimento 5 Stelle e Pd.

Il giorno più importante, in ogni caso, sarà domani, quando sono attesi i rappresentanti di M5S, Pd, Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. L’obiettivo del Colle è chiaro: chiudere le consultazioni in tempi rapidi per capire se una maggioranza è possibile, con un nome chiaro che venga indicato come premier dai futuri alleati. È molto difficile che ciò avvenga già domani: le consultazioni potrebbero proseguire anche all’inizio della prossima settimana, per poi dare un eventuale incarico in tempi brevi. In caso contrario, si va al voto: tra le date che circolano c’è il 27 ottobre.

Tornando alla trattativa tra Pd e pentastellati, questi sono i punti programmatici proposti dai Dem, dopo l’approvazione all’unanimità avvenuta durante la direzione del partito. «L'impegno e l'appartenenza leale all'Ue per una Europa profondamente rinnovata, un'europa dei diritti, delle libertà, della solidarietà e sostenibilità ambientale e sociale, del rispetto della dignità umana in ogni sua espressione. Il pieno riconoscimento dei valori costituzionali e la centralità del parlamento. Una politica di crescita economica fondata sulla sostenibilità ambientale e su un nuovo modello di sviluppo. Una svolta profonda nell'organizzazione e gestione dei flussi migratori fondata su principi di solidarietà, legalità e sicurezza. Una svolta delle ricette economiche e sociali a segnare da subito un governo di rinnovamento in una chiave redistributiva e di attenzione all'equità sociale, territoriale, generazionale e di genere. In tale logica affrontare le priorità sul fronte lavoro, salute, istruzione, ambiente, giustizia. Evitare l'inasprimento della pressione fiscale a partire dalla necessità di bloccare con la prossima legge di bilancio il previsto aumento dell'Iva».

Si tratta, come si vede, di titoli che andranno poi riempiti di contenuti concreti. Ma è comunque una strada su cui impostare il dialogo tra i due partiti. E il tempo per farlo non è molto: Mattarella non vuole perdite di tempo anche per salvaguardare l'Italia da attacchi speculativi nonché per cercare di evitare l'esercizio provvisorio.

 

 

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