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Covid, nuovo esposto contro Conte per la gestione della pandemia

È stato presentato dal giornalista Stefano Salvi in procura a Bergamo e riguarda la prima fase nel territorio orobico
Un paziente in terapia intensiva - Foto Ansa/Giuseppe Lami © www.giornaledibrescia.it
Un paziente in terapia intensiva - Foto Ansa/Giuseppe Lami © www.giornaledibrescia.it
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Nuovo esposto presentato in procura a Bergamo per la gestione della prima fase della pandemia Covid nel territorio orobico tra febbraio e aprile 2020. La denuncia è contro l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. A firmare l’esposto è il giornalista ed ed inviato di Striscia la notizia Stefano Salvi che, attraverso il suo legale Benedetto Maria Bonomo, aveva già presentato una denuncia tre anni fa.

«Si vuole rappresentare l'eventuale sussistenza di gravi responsabilità di rilevanza penale derivante da disorganizzazione o malasanità a carico dell'allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dei suoi più stretti collaboratori» si legge nella denuncia.

«Il presente atto, ad integrazione dell’esposto denuncia - querela depositato il 6 aprile 2020 intende porre all'attenzione di una serie di accadimenti occorsi nell'ambito della gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 in particolar modo presso i o poi sedi bergamaschi di Alzano Lombardo e di Nembro, evidenziando, con il supporto di alcune inchieste giornalistiche le criticità e le tempistiche dei provvedimenti assunti dal Prof. Avv. Giuseppe Conte all'epoca Presidente del Consiglio dei Ministri, lasciando all'autorità giudiziaria il compito di valutare se nella vicenda descritta vi siano condotte contrarie alla legge».

Secondo Salvi mentre a Codogno era già stata creata la zona rossa, nella Bergamasca tutto era rimasto fermo mentre il quadro era ben più grave. «Nonostante il caso di Alzano con un paziente già deceduto per Covid sia precedente rispetto a quello di Codogno, la domanda sorge spontanea: come mai Codogno è stato immediatamente dichiarato zona rossa ed Alzano invece no?» viene chiesto nell’esposto. 

«Dai provvedimenti si può evincere come Bergamo e la sua provincia sono state escluse colpevolmente da quelle particolari misure contenitive imposte agli abitanti delle zone rosse». L’esposto è stato depositato in procura a Bergamo dove il procuratore capo Antonio Chiappani a breve dovrebbe firmare la chiusura indagini relative alla maxi inchiesta sulla gestione della prima fase della pandemia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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