Italia e Estero

Covid: coprifuoco in Spagna, oltre 50mila casi in Francia

Oltre 400.000 nuovi casi mondiali, picco in Francia.
Alicante, Spagna - Si chiude per evitare il contagio - Foto Ansa  © www.giornaledibrescia.it
Alicante, Spagna - Si chiude per evitare il contagio - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Alla fine di una settimana drammatica che l'ha vista superare il milione di casi di coronavirus, la Spagna ha dichiarato lo stato d'emergenza per i prossimi sette mesi. Una misura estrema per arginare una situazione «grave», nelle parole del premier Pedro Sanchez, che ha illustrato le nuove misure anti-Covid in diretta televisiva quasi in contemporanea con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

E grave continua ad essere la situazione in tutta Europa, dove è stata registrata la metà degli oltre 400.000 nuovi casi mondiali, con il picco della Francia che ne ha avuti oltre 50.000 nelle ultime 24 ore.

Coprifuoco notturno in tutto la Spagna tranne che alle Canarie, riunioni con un massimo di sei persone e l'invito, pressante, a restare a casa il più possibile. Sono queste le principali misure elencate da Sanchez che ha lasciato alle regioni la possibilità di irrigidire il coprifuoco (dalle 23 alle 6) e di chiudere i propri confini. Le regole resteranno in vigore per quindici giorni ma l'intenzione del governo di Madrid è quella di prorogarle fino al 9 maggio. Una proposta, ha detto molto chiaramente il premier, che sarà portata subito in parlamento per essere discussa e votata.

L'obiettivo del nuovo stato di emergenza, il secondo dall'inizio della pandemia, è di portare il numero dei contagi da 400 per ogni 100.000 abitanti a 25. «Sappiamo già cosa fare» contro il coronavirus: «Restare a casa il più possibile», ha insistito Sanchez, che ha detto di provare «empatia» verso i più giovani ma «più restiamo a casa più saremo protetti». Intanto dall'Oms arriva l'allarme che per il terzo giorno consecutivo nel mondo è stato battuto il record di nuovi contagi di Covid-19: 465.319 nelle ultime 24 ore, più dei 449.720 di venerdì e i 437.247 di giovedì.

 Quasi la metà dei nuovi casi sono stati registrati in Europa, che ha ha conquistato il triste primato di 221.898 casi in un giorno. In totale sono 42,3 milioni i casi di coronavirus nel mondo e quasi 1,15 milioni le persone morte, di cui 6.570 nelle ultime 24 ore. «Siamo ad una svolta critica di questa pandemia, soprattutto nell'emisfero nord», ha detto il direttore generale dell'agenzia Tedros Adhanom Ghebreyesus.

«I prossimi mesi saranno molto duri e alcuni Paesi hanno imboccato una strada pericolosa». Quanto alla situazione dei singoli Paesi europei è la Francia a destare le maggiori preoccupazioni con il record di 52.010 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore. Un record dall'inizio della pandemia. In aumento anche il numero delle vittime, più 116, per un totale di 34.761.

La Germania, che ha da poco superato la soglia dei 10.000 morti, ha registrato 11.176 nuovi casi confermati, un dato che porta il totale a 429.181.

In Bulgaria è stata annunciata la positività del premier Boyko Borissov, che è in isolamento con sintomi lievi.

In Svizzera, uno dei Paesi del Vecchio Continente che sta assistendo ad un incremento altissimo di casi, si teme la carenza di medici e sono stati richiamati quelli in pensione.

In Gran Bretagna ci sono stati quasi 20.000 nuovi contagi (19.790). Qui sabato si è svolta una manifestazione di protesta contro le misure di lockdown. Per le strade di Londra non si sono viste le scene di guerriglia urbana di Napoli e Roma ma il corteo è stato disperso comunque dalla polizia perché i partecipanti non rispettavano la distanza di sicurezza.

Manifestazioni anche a Varsavia, dove la polizia ha arrestato 278 persone sabato sera dopo che in migliaia hanno protestato contro i nuovi vincoli varati per tentare di contenere la diffusione del virus. La polizia polacca sostiene che i dimostranti abbiano attaccato gli agenti, lanciando pietre, bottiglie di vetro e petardi ai quali ha risposto con i gas lacrimogeni. Le misure entrate in vigore in Polonia in questi giorni includono la chiusura per due settimane di ristoranti e bar. Le scuole rimarranno aperte per i bambini fino alla terza elementare, mentre gli studenti più grandi passeranno alla didattica a distanza. Le persone anziane possono lasciare le loro case solo in casi speciali.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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