Cosa si può fare nella zona gialla
Dopo la firma dell'ordinanza da parte del ministro della Salute Roberto Speranza, è previsto da domenica 13 dicembre l’ingresso della Lombardia in zona gialla, quella con le regole meno restrittive contro la diffusione del Covid-19. Diventata rossa il 6 novembre e arancione dal 29 novembre, la nostra regione si appresta dunque a vedere introdotte maggiori aperture in merito ai comportamenti consentiti.
Ecco in sintesi le novità.
Si può circolare liberamente?
Ci sono limitazioni solo dalle 22 alle 5: il coprifuoco. Dopo le 22 è possibile uscire di casa solo per «comprovate esigenze» di lavoro, necessità, salute e emergenza.
È possibile andare al bar o al ristorante?
Sì ma solamente fino alle 18 e in non più di quattro al tavolo, fatto salvo i convinventi. Successivamente è ammesso l’acquisto di cibo da asporto, che va tuttavia consumato a casa propria o comunque non nelle immediate vicinanze dell’esercizio commerciale o all’aperto.
È consentito andare al museo?
Al pari di cinema e teatri, anche musei e siti espositivi di mostre sono stati chiusi dal nuovo Dpcm.
I centri commerciali sono aperti?
Solamente dal lunedì al venerdì. Restano chiusi il sabato e la domenica e nei giorni festivi.
A queste regole subentreranno quelle introdotte dal Dpcm sul Natale, in vigore dal 21 dicembre al 7 gennaio. Di seguito, i principi cardine del decreto.
Spostamenti tra regioni: Sono vietati dal 21 dicembre al 6 gennaio, salvo i casi di lavoro, necessità e salute e per fare ritorno a residenza, domicilio o abitazione. Ci si potrà spostare da una regione all'altra quindi fino al 20 dicembre, tenendo conto delle attuali fasce di colore, il cui sistema viene mantenuto.
Ricongiungimento tra congiunti: Nei casi di necessità sono comprese anche le iniziative di prestare assistenza ai non autosufficienti. È sempre consentito il rientro nel comune di residenza o dove si abita con continuità. Questo consentirà il ricongiungimento delle coppie conviventi.
Spostamenti tra Comuni: Vietati a Natale, il 26 e a Capodanno, salvo i casi di lavoro, necessità e salute o il rientro a residenza, domicilio o abitazione. Su questo punto, però, il presidente Conte ha aperto a modifiche e si attendono decisioni in merito, per consentire ai familiari che vivono in territori diversi di incontrarsi a Natale.
Seconda casa: Si può raggiungere se si trova nella stessa Regione, tranne che il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio, stando alle norme attuali.
Shopping: Fino all'Epifania i negozi resteranno aperti tutti i giorni fino alle 21 per diluire la presenza di acquirenti in più ore della giornata. I centri commerciali resteranno invece chiusi nei fine settimana.
Ristoranti: Saranno sempre aperti a pranzo, anche a Natale, Santo Stefano, a Capodanno e alla Befana, ma al tavolo non potranno sedere più di quattro persone. Restano la consegna a domicilio e l'asporto fino alle 22. I bar e gli altri locali di somministrazione saranno aperti dalle 5 fino alle 18 in zona gialla.
Coprifuoco: Resta in vigore per tutte le festività il divieto di uscire senza giustificato motivo dalle 22 alle 5 del mattino seguente.
Capodanno: Il 1 gennaio il coprifuoco durerà fino alle 7 del mattino e non fino alle 5.
Alberghi: Gli hotel potranno restare aperti, ma i ristoranti all'interno delle strutture saranno chiusi la sera di Capodanno. Sarà possibile trascorrere il veglione solo in camera, ordinando la cena.
Sci: Gli impianti sciistici resteranno chiusi fino al 6 gennaio, si potrà tornare a sciare a partire dal 7.
Crociere: Sono sospese dal 21 dicembre al 6 gennaio.
Viaggi: Dopo un viaggio all'estero resta la quarantena di 14 giorni al ritorno, dai Paesi per i quali è prevista.
Sport: Fino al 15 gennaio si potranno disputare solo incontri e gare di «alto livello». L'attività sportiva e motoria individuale resta permessa, mantenendo la distanza.
Cinema e teatri: Resteranno chiusi per tutte le festività.
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