Italia e Estero

Cosa prevede la proposta di riforma europea sul copyright

Ecco, in sintesi, le nuove regole. Che non sono ancora legge, visto che ora partiranno ulteriori negoziati
La seduta dell'Europarlamento a Strasburgo - Foto Ansa/Epa Patrick Seeger
La seduta dell'Europarlamento a Strasburgo - Foto Ansa/Epa Patrick Seeger
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La proposta di riforma del copyright adottata dall'Europarlamento prevede diverse modifiche rispetto al criticato testo che era stato presentato a luglio e rinviato. Non si tratta però ancora del testo legislativo finale, in quanto questo verrà definito solo al termine dei negoziati tra Parlamento, Consiglio e Commissione Ue che cominceranno nelle prossime settimane. Ecco che cosa prevede la riforma votata dall'Aula di Strasburgo.  

Responsabilità grandi piattaforme. I giganti del web come Facebook o YouTube dovranno remunerare i contenuti prodotti da artisti e giornalisti, e diventano responsabili per le violazioni sul diritto d'autore dei contenuti da loro ospitati.

Escluse pmi. Le piccole e micro piattaforme sono invece escluse dal campo di applicazione della direttiva. 

Link gratis; snippet protetti. I link accompagnati da singole parole si potranno condividere liberamente, mentre gli snippet (foto e breve testo di presentazione di articoli) saranno coperti da copyright e quindi le piattaforme dovranno pagare i diritti agli editori per il loro uso. 

Remunerazione giornalisti. Ai giornalisti dovrà andare una quota della remunerazione ottenuta dalla loro casa editrice. 

Cooperazione, no filtri. Non ci sono filtri sui contenuti, ma una cooperazione tra piattaforme e detentori dei diritti d'autore «concepita in modo da evitare che colpisca anche le opere che non violano il copyright». Le piattaforme dovranno quindi istituire dei meccanismi rapidi di reclamo, gestiti da persone e non da algoritmi, per presentare ricorso contro un'ingiusta eliminazione di un contenuto. 

Remunerazione artisti. Gli artisti possono «esigere» una remunerazione supplementare da chi sfrutta le loro opere quando il compenso corrisposto originariamente è considerato «sproporzionatamente» basso rispetto ai benefici che ne derivano includere le entrate indirette.  

Fuori Wikipedia, open source, meme. Il caricamento di contenuti su enciclopedie online che non hanno fini commerciali come Wikipedia o su piattaforme per la condivisione di software open source, come GitHub, è escluso dall'obbligo di rispettare le nuove regole sul copyright. Anche i meme come le parodie sono esclusi.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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