Coronavirus, in Italia si va verso i mille contagi al giorno
Il virus non rallenta più. Anzi, corre spedito verso i mille contagi al giorno. Numeri già visti lo scorso 14 maggio, quando in piena emergenza Covid si registravano però numeri ancora più drammatici sui ricoveri in terapia intensiva e decessi. Ma i timori del momento alzano il livello di guardia, tanto da spingere il governatore della Campania De Luca ad annunciare una possibile richiesta al governo - se il trend si dovesse confermare - per il ritorno alla parziale «chiusura» delle Regioni. Si tratta di ipotesi scaturite da quando il picco estivo di contagi continua a crescere: sono 947 i nuovi casi registrati, per un totale di 257.065, e nove i morti nell'ultimo bollettino, complessivamente 35.427. Crescono anche i ricoveri, che toccano quota 919 con i 36 in più rispetto al giorno precedente, ma restano per ora stabili le terapie intensive.
Si conferma l'abbassamento dell'età dei malati nelle ultime settimane: si tratta sempre più spesso di giovani sulla media dei 30 anni, a cui ora il ministro della Salute Speranza lancia un appello. «Loro hanno sintomi debolissimi o non hanno sintomi - dice - ma presto il contagio potrebbe arrivare a genitori e nonni». A guardare in grandangolo la situazione dei nuovi positivi nel Paese è la Fondazione Gimbe, che rileva un aumento di oltre il 140% dei contagi nell'ultimo mese, confrontando i 3.399 nuovi casi rilevati dal 12 al 18 agosto con i 1.408 della settimana fra il 15 e il 21 luglio. Tra le regioni che nelle ultime 24 ore hanno fatto registrare un netto aumento di malati c'è il Lazio (+137), secondo solo alla Lombardia (+174).
La Campania ne registra 68 in più ma il governatore è pronto ad invocare una nuova stretta sulla circolazione nel Paese, per chiedere all'Esecutivo di puntare a «ripristinare la limitazione della mobilità intraregionale. Lo decideremo tra 15 giorni con grande determinazione, salvo i casi di motivi di lavoro o di salute. Ci regoleremo anche sui contagi nel resto d'Italia», sottolinea De Luca per il quale «di fronte a questi dati che cominciano a essere pericolosi bisogna bloccare i viaggi all'estero». Per il senatore di Italia Viva, Ernesto Magorno, invece, «le misure restrittive per fermare la crescita della curva vanno prese immediatamente».
Le preoccupazioni riguardano anche gli spostamenti interni dei turisti. Se rientrano le polemiche sui tamponi effettuati negli aeroporti - secondo le lamentele di alcuni non erano somministrati a tutti - esplode adesso il caso dei rientri dalla Sardegna. Ma il governatore dell'Isola, Christian Solinas - alle prese con i casi di contagio a Porto Rotondo e Santo Stefano - chiarisce: «Per noi non è necessario, non esiste nessun caso Sardegna». E ricorda: «Roma avrebbe dovuto ascoltarci quando alla vigilia della stagione estiva chiedemmo i tamponi per i turisti in arrivo», inoltre «ci sono Regioni con molti più casi dei nostri, non capisco perché la Sardegna debba essere trattata come un'isola di untori e tutti i casi registrati sono di importazione».
Oltre la coda delle vacanze di fine agosto, si affaccia lo scoglio di settembre sull'apertura in sicurezza delle scuole e gli appuntamenti elettorali. Un rapporto messo a punto da ministeri ed esperti fissa le procedure da seguire se un alunno dovesse manifestare la sintomatologia del Covid in classe: «Le raccomandazioni prevedono che vada isolato in un'area apposita assistito da un adulto che indossi una mascherina chirurgica e che i genitori vengano immediatamente allertati ed attivati». Collaborazione con questi ultimi anche sui contatti con i medici per eventuali tamponi. In caso di test positivo, sono previsti il tracciamento dei contatti e la quarantena per i compagni di classe.
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