Coronavirus: il punto sulle nuove disposizioni
Una nuova stretta arriva su tutta l'Italia fino al 25 marzo, con l'obiettivo di fermare il contagio: «rinunce», annunciate dal premier Giuseppe Conte, che «stanno dando un grande contributo al Paese» nella lotta al coronavirus e che faranno sì che l'Italia «ce la farà». Le disposizioni del dpcm 8 marco 2020, come modificate e integrate dal dpcm 9 marzo 2020, sono in vigore fino al 3 aprile 2020, quelle del dpcm 11 marzo 2020 sono efficaci fino al 25 marzo 2020.
Il nuovo provvedimento del presidente del Consiglio che raccoglie le istanze di misure più dure, avanzate in primo luogo dalla Lombardia, arriva ieri in tarda serata. Cerchiamo di fare il punto
CHE COSA RESTA APERTO
Le attività commerciali legate alla vendita di generi alimentari e di prima necessità; sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione (ipermercati, supermercati, discount di alimentari), anche all’interno dei centri commerciali
Restano aperte le farmacie, le parafarmacie, le edicole, i tabaccai: tutti devono far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
Resta consentito il commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici.
Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio, nel rispetto di norme igienico sanitarie molto precise.
Restano aperti i ristoranti nelle aree di servizio stradali e autostradali e nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti e negli ospedali.
Aperti anche servizi bancari, finanziari, assicurativi, pompe di benzina, idraulici, meccanici, artigiani.
Consentito anche il commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro e materiale elettrico e termoidraulico; articoli igienico-sanitari, articoli per l’illuminazione, articoli medicali e ortopedici, profumerie, piccoli animali domestici, ottica, saponi, detersivi. Aperte anche le lavanderie.
L’attività del settore agricolo, zootecnico e di trasformazione agroalientare.
CHE COSA CHIUDE
Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità (vedi allegato).
Chiusi i mercati su strada e, a Brescia, i parchi comunali. Chiudono i servizi di mensa che non garantiscono la distanza interpersonale di un metro. Restano chiusi i reparti aziendali non indispensabili per la produzione: le industrie e fabbriche potranno continuare a svolgere le proprie attività produttive a condizione che assumano misure di sicurezza adeguate ad evitare il contagio.
Sempre per quanto riguarda i luoghi di lavoro l'unica vera misura di sicurezza è la distanza di un metro. Nel caso non sia possibile rispettarla «vanno utilizzate le mascherine chirurgiche».
Si incentiva la regolazione di turni di lavoro, ferie anticipate, chiusura dei reparti non indispensabili.
Restano chiusi fino al 3 aprile – come da precedente decreto – musei, cinema, teatri, scuole e università.
COME CI SI MUOVE
La mobilità è consentita solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute, le persone devono rimanere principalmente nelle proprie abitazioni.
STARE A CASA
La mobilità delle persone è consentita, oltre ai casi di assoluta necessità, solamente in prossimità della propria abitazione a scopo salutistico (passeggiate, ecc.) per il tempo necessario con l’avvertenza di evitare al minimo i contatti per non creare assembramenti.
Ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5°) è fortemente raccomandato di rimanere a casa e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante. Divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena risultati positivi al virus
MONTAGNA
Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici. Chiusura disposta anche dalla Giunta Provinciale.
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