Consultazioni al Quirinale, ecco la sintesi della mattinata
La mattinata di consultazioni si è aperta con il colloquio che ha visto il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, a tu per tu con la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. Al termine del confronto che ha aperto la seconda giornata di incontri (vedi il punto dopo la prima), la stessa Meloni ha fatto il punto con i cronisti presenti nella sala stampa del Quirinale.
«Le elezioni sono oggi l'unico esito possibile, rispettoso dell'Italia, dei suoi interessi, del suo popolo e della Costituzione» ha dichiarato la Meloni, per poi aggiungere: «Ho sentito Salvini e penso che se si andasse al voto ci sarebbe una compagine formata da Fdi e Lega sicuramente, vedremo cosa fa Fi, e sicuramente sarebbe già maggioritaria». La stessa Meloni ha poi definito «oscena» l'ipotesi di un governo Pd-M5S («non è quello che vogliono gli italiani. Credo che gente che fino a ieri si insultava difficilmente potrà andare d'accordo a lungo, la politica è una cosa seria»).
Alle 11 è toccato poi alla delegazione del Partito Democratico salire al Colle: per i Dem con il segretario Nicola Zingaretti c'era anche l'ex premier Paolo Gentiloni. «Abbiamo manifestato al presidente della Repubblica - ha dichiarato Zingaretti - la disponibilità a verificare la formazione diversa maggioranza e l'avvio di una fase politica nuova e un governo nel segno della discontinuità politica e programmatica».«Non un governo a qualsiasi costo: serve un governo di svolta, alternativo alle destre, con un programma nuovo, solido, una ampia base parlamentare e ridia una speranza agli italiani. Se non dovessero esistere queste condizioni, tutte da verificare, lo sbocco naturale della crisi sono nuove elezioni anticipate alle quali il Pd è pronto» ha dichiarato Zingaretti. «Abbiamo indicato - ha concluso il leader del Pd - i primi, non negoziabili, princìpi»: primo tra tutti la riconferma della «vocazione europeista» dell'Italia.
A mezzogiorno è stata la volta di Silvio Berlusconi, accompagnato al Colle anche dalla bresciana Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera dei forzisti: «Abbiamo manifestato al Capo dello Stato la nostra preoccupazione per questa crisi di governo, aperta in un momento delicato per la nostra nazione» ha esordito il leader di Fi. «L'esperienza appena conclusa dimostra che i progetti di governo si fanno con i tempi e con le idee compatibili, non dopo il voto ma prima. Quindi un governo non può nascere in laboratorio, se basato solo su un contratto». Quanto alla ricetta per il futuro più prossimo, ha dichiarato Berlusconi, «proponiamo il modello di centrodestra, maggioranza naturale degli italiani, confermato dalle tornate elettorali dell'ultimo anno. In nessun caso Fi è disponibile ad alleanze con chi abbiamo contrastato in campagna elettorale e che esprimono una visione del paese diversa e opposta».
Le consultazioni riprenderanno nel pomeriggio alle 16, con i colloqui fra il Presidente della Repubblica e i delegati di Lega e M5S.
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