Come funzionano e quanto sono affidabili i termoscanner
Lunedì 18 maggio, giorno della ripartenza. Oltre alle saracinesche che si rialzano e alle città che tornano ad affollarsi, c’è un oggetto simbolo - insieme alle mascherine - di quella che in molti hanno già ribattezzato Fase 3: il termoscanner. Oltre ad essere una dotazione importante per i ristoratori lombardi in seguito all’ordinanza firmata dal governatore Attilio Fontana che rende obbligatoria la misurazione della febbre dei clienti all’ingresso - una pratica che è raccomandata anche nelle linee guida per le aziende e le attività commerciali - i termometri a pistola sono utili per controllare che le persone non abbiano una temperatura corporea superiore ai 37,5 °C. La febbre, infatti, è uno dei sintomi dell’infezione da Sars-CoV-2 e può essere interpretata come campanello d’allarme di un eventuale rischio di contagio e, come specificato nei protocolli, rappresenta un elemento sufficiente, insieme al raffreddore, per far scattare l’isolamento preventivo.
Come funziona un termoscanner?
Il principio fisico alla base è la radiazione termica: un corpo che non si trova alla temperatura minima teorica dello zero assoluto (0 Kelvin = -273,15 °C) emette una radiazione elettromagnetica che corrisponde a una dispersione di energia nell’ambiente: in altre parole un trasferimento di calore sottoforma di radiazioni infrarosse. Queste onde, una volta convogliate su apposite lenti ottiche, sono convertite in segnale elettrico e attraverso un processore (pirometro) sono tradotte in valore numerico: la temperatura in gradi centigradi. Attraverso l’uso di uno strumento come il termoscanner è possibile rilevare a distanza la radiazione termica, che è direttamente proporzionale rispetto alla temperatura del corpo. In soldoni, maggiore è il calore emanato e più sarà facile misurarlo.
La diffusione del termoscanner
La pistola per la rilevazione a distanza della temperatura corporea - conosciuta anche come termoscanner, termometro laser o a infrarossi - è uno strumento che fino a pochi mesi fa si vedeva solo negli aeroporti. Il funzionamento non si basa su una tecnologia recente, ma conosciuta da anni: la misurazione della radiazione elettromagnetica è diffusa in edilizia e in campo militare. Intercettare le onde elettromagnetiche attraverso il termoscanner consente di rilevare la temperatura di un qualsiasi corpo senza toccarlo, che si tratti di un essere umano, un animale o un oggetto. Nel contesto dell’epidemia di Covid-19, è una caratteristica essenziale perché permette di evitare il contatto fisico e dunque contiene la probabilità di un eventuale contagio.
È uno strumento affidabile?
La precisione della rilevazione di un termoscanner dipende principalmente dall’emissività dell’oggetto di cui si intende misurare la temperatura. In altre parole, ci sono diversi fattori esterni invisibili all’occhio umano che possono compromettere il dato. Ad esempio, la polvere, lo sporco o la presenza di altre emissioni di calore (tra cui impianti di condizionamento o luci) possono inficiare la misurazione.
Parte dell’affidabilità, inoltre, dipende dalla qualità e dal settaggio dello strumento stesso: il dispositivo dev’essere impostato in base alla stima di emissività dell’oggetto da rilevare e nel caso del corpo umano, il valore della pelle asciutta è 0.95. Questo vuol dire che, in caso di taratura errata, il termoscanner potrebbe rimandare un valore inferiore alla realtà e non individuare persone con la febbre. Sul portale specialistico Biomedicalcue, l’ingegnere industriale esperto in termografia Silvio De Blasio ha dichiarato che sia i modelli a pistola che le termocamere hanno un’accuratezza di lettura tra 1 e 1,5 °C, che corrisponde a una tolleranza del 2%. I conti sono presto fatti: se il termometro rileva 37,5 °C, potrebbero essere 36 °C come 39 °C. A confermare questo aspetto è James Lawler del Global Center for Health Security dell'Università del Nebraska, che in un’intervista rilasciata al New York Times sostiene che questi dispositivi spesso tendono a registrare temperature più basse della realtà. Va da sé che il margine di errore si restringe solo se si scelgono termometri ad alta precisione.
Come sceglierlo
Per evitare errori grossolani, la prima accortezza è scegliere un modello affidabile: dev’essere dotato di certificazione CE che però non basta, ma dev’essere seguita da una serie di numeri (classe Ila) che identifica l’ente certificatore. Inoltre l’etichetta deve riportare l’azienda produttrice, che se è in Europa è contraddistinta dal simbolo della fabbrica stilizzata, mentre se è extraeuropea, ad esempio cinese, dovrà riportare il simbolo EC REP che indica il mandatario per la qualità nell’Ue. In caso di dubbi, è possibile richiedere al fornitore il numero progressivo di registrazione del dispositivo al Ministero della Salute (nel caso dei termometri la classe è V030101 o V030102). Per aiutare il consumatore a orientarsi nella scelta d'acquisto, è nato il portale specializzato Termoscannershop che recensisce e mette a confronto diversi modelli e marchi acquistabili online. In quanto al costo, sul web si trovano diverse fasce di prezzo, ma i dispositivi professionali in genere costano da un minimo di 60 euro fino a qualche centinaio, a seconda del livello di affidabilità e precisione.
Come si usa
Per ottenere rilevazioni accurate, è necessario puntare il laser con fermezza sulla superficie da misurare, che nel caso dell’uomo è la fronte, che dev'essere immobile. Il termoscanner funziona meglio in luoghi piccoli e poco affollati e il risultato è ottimale se il corpo da misurare e lo strumento si trovano nello stesso ambiente da qualche minuto. La pistola a laser va usata lontano da fonti di calore, superfici riflettenti e campi magnetici come televisori o telefonini.
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