Chieste le dimissioni della presidente di Arpa Lombardia
Sollevare Lucia Lo Palo «dalla sua attuale carica di presidente di Arpa Lombardia in quanto non adeguata a dirigere una struttura di controllo dell’Ambiente a garanzia della popolazione lombarda».
È quanto richiesto in una mozione urgente rivolta al presidente del Consiglio regionale, Federico Romani, sottoscritta da venti consiglieri di opposizione con in testa il capogruppo del Partito democratico, Pierfrancesco Majorino, cui hanno aderito Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Azione-Italia Viva.
La mozione prende le mosse dalle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dalla presidente Lo Palo - chiamata l’8 agosto a guidare l’Agenzia per la protezione dell’Ambiente lombarda - che durante un’intervista rilasciata al canale video di Italpresse ha negato che «il cambiamento climatico sia anche frutto dell’uomo». Parole che hanno scatenato una ridda di polemiche e l’immediata richiesta di dimissioni avanzate da Movimento 5 Stelle e Pd. Richiesta messa nero su bianco ieri nella mozione urgente depositata in Consiglio regionale nella quale, si legge, «le affermazioni della presidente contrastano non tanto col sentire comune quanto con la quasi totalità degli esperti a livello mondiale che evidenziano il legame stretto tra eventi atmosferici attuali con l’attività antropica».
In calce, nella mozione vengono riportate alcune dichiarazioni rilasciate dalla Lo Palo, quali, per esempio, che «l’Italia è un hotspot» e che per questo alle nostre latitudini «il cambiamento climatico è in corso da varie ere geologiche». Parole giudicate «assurde» anche alla luce dei disastri accaduti nelle ultime settimane in Toscana e a maggio in Romagna, pronunciate dai «negazionisti della crisi climatica. La Lombardia - ha chiarito Majorino - non può usare i soldi dei lombardi per dare voce ai negazionisti».
Nell’intervista Lo Palo ha anche affermato che la colpa della attuale situazione di criticità ambientale non è delle istituzioni e neanche delle industrie, sollevando «noi come istituzione e gli imprenditori dalla responsabilità dell’inquinamento lasciando i soli cittadini a farsi responsabili della situazione ambientale della nostra regione».
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