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Caso camici, il gup di Milano proscioglie Fontana dalle accuse

Per il caso della fornitura nel 2020 trasformata in donazione assolto anche il cognato Andrea Dini e tre dirigenti di Regione e Aria
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana - © www.giornaledibrescia.it
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana - © www.giornaledibrescia.it
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Il presidente della Lombardia Attilio Fontana è stato prosciolto «perché il fatto non sussiste» dall'accusa di frode in pubbliche forniture per il caso dell'affidamento nell'aprile 2020 da parte della Regione di una fornitura, poi trasformata in donazione, da circa mezzo milione di euro di 75mila camici e altri dpi a Dama, società del cognato Andrea Dini. Lo ha deciso il gup di Milano Chiara Valori, che con lui ha assolto altre quattro persone.

Appena appresa la notizia dell'assoluzione, Fontana - che aveva già visto archiviata la sentenza sui soldi in Svizzera - ha detto di essere «felice e commosso», parlando al telefono con i suoi legali, gli avvocati Jacopo Pensa e Federico Papa, alla notizia del proscioglimento da parte del gup di Milano per il caso camici.

Oltre che per Fontana, il gup ha stabilito il non luogo a procedere anche per il cognato Andrea Dini, proprietario della società Dama, per Pier Attilio Superti vice segretario generale della Regione, per Filippo Bongiovanni e Carmen Schweigl, rispettivamente ex dg e dirigente di Aria, la centrale acquisti della Regione.

«Grande gioia: dopo mesi di fango e bugie sono stati restituiti onore e dignità ad Attilio Fontana, alla Lega, alla Regione e a tutti i cittadini lombardi. Siamo ancora più determinati a lavorare per il bene del territorio e aspettiamo le scuse di tutti quegli esponenti di sinistra che per troppo tempo hanno insultato e oltraggiato una persona perbene, la Lega e le istituzioni lombarde». ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini.

Tra i bresciani a felicitarsi con Fontana è stata Viviana Beccalossi, capogruppo del gruppo misto al Pirellone. «Una splendida notizia, che rende giustizia all'uomo prima ancora che al presidente della Regione Lombardia. Dopo mesi di fango, ingiurie e attacchi senza tregua subiti da ogni parte, Attilio Fontana può come sempre andare in giro a testa alta e fiero del suo lavoro in regione. Del resto, i lombardi lo hanno capito da tempo, come dimostrano i risultati dell'ultimo sondaggio Swg sui governatori, che lo ha visto recuperare ben dieci punti di popolarità in un anno».

Di tutt'altro avviso i consiglieri pentastellati: «In alcun caso la decisione del giudice avrebbe modificato il giudizio politico sull'inadeguatezza mostrata da Fontana e dal centrodestra tutto durante il corso della pandemia e, più in generale, durante l'intero mandato. Ora anche il centrodestra e Salvini dovranno tornare a credere nel loro governatore, permettendogli di ricandidarsi e misurarsi con il giudizio dei cittadini lombardi ai quali adesso spetta scrivere la sentenza, su questa stagione politica". Così, il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Nicola Di Marco».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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